Loggia dei Mercanti (o Loggia di Banchi)

Piazza Banchi, Genova, GE, Italia (0)

Descrizione

Piazza Banchi, così chiamata per la presenza dei banchi dei cambiavalute, fu la storica sede delle contrattazioni delle merci e delle valute, attività centrali per una nazione, la Repubblica di Genova, fondata sul commercio e la finanza. Un primo edificio destinato ad ospitare le contrattazioni dei ricchi mercanti e banchieri venne costruito nel 1415. L'originaria costruzione, compromessa da un incendio nel 1455 e successivamente restaurata, verso la fine del Cinquecento fu sostituita dall'attuale, costruita tra il 1589 e il 1595 dall’architetto Andrea Ceresola detto il Vannone con la collaborazione di Giovanni Ponzello. L'interno si presenta come un unico grande ambiente a pianta rettangolare con la volta sostenuta da una serie di colonne doriche binate lungo il perimetro, senza elementi di sostegno interni. A questo intervento risalgono anche l’affresco raffigurante la “Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Giorgio”, patroni di Genova, realizzato dal pittore senese Pietro Sorri e la serie di bassorilievi posti all’esterno sopra gli archi e raffiguranti trofei d'armi, realizzati dallo scultore Taddeo Carlone. La loggia fu ceduta alla Camera di Commercio di Genova nel 1839 e subì un generale restauro su progetto dell’architetto Giovanni Battista Resasco, allievo di Carlo Barabino ed esecutore del suo progetto per il Cimitero Monumentale di Staglieno. In questa occasione la loggia fu chiusa da grandi vetrate. Dal 1855 divenne la sede della prima Borsa Merci e Valori in Italia. Nel 1912 la seconda fu trasferita nella nuova sede di piazza De Ferrari, mentre rimase a Banchi la prima. La grande volta a padiglione, decorata dallo stemma della Repubblica di Genova, fu distrutta da un rovinoso incendio causato da un bombardamento nel 1942. Nel dopoguerra, dopo i lavori di restauro e rifacimento, la loggia fu riaperta e destinata a ospitare mostre ed eventi culturali. Le grandi statue seicentesche in marmo presenti all’interno, raffiguranti alcuni dei grandi benefattori dell’Ospedale di Pammatone, negli anni Novanta del Novecento furono collocate qui a scopo conservativo.



Telefono


Website