Santa Maria in Corte (Servi)

Piazzetta dei Servi, 1, Rimini, RN, Italia (5)

Descrizione

All’inizio del XIV secolo la famiglia Malatesta cedette ai Servi di Maria alcune proprietà nella parte periferica della città, vicine al corso del fiume Marecchia. I frati vi costruirono subito una piccola cappella, che ben presto venne allargata, raggiungendo dimensioni notevoli. Dell’edificio gotico oggi rimane solo la parete laterale che costeggia il Corso d’Augusto. La chiesa, infatti, fu notevolmente modificata, tra il 1774 e il 1779, su disegno dell’architetto bolognese Gaetano Stegani. Internamente venne adeguata al nuovo gusto rococò, con splendidi e raffinati decori in stucco, dal plasticista riminese Antonio Trentanove. Passati pochi anni dall’inaugurazione del nuovo complesso (venne rifatto anche l’adiacente convento), l’Ordine dei Serviti fu soppresso dai decreti napoleonici (1798). Al loro posto subentrarono i Domenicani, che portarono con sé dal convento di San Cataldo, dal quale erano stati allontanati, numerose e importanti pale d’altare. Tra queste si ricordino le opere di L. Massari (1620), Albani (1621), G. B. Costa (1740), G. Gandolfi (1784) e soprattutto il bella “Conversione San Paolo” di Zuccari e il San Giacinto dell’Arrigoni (1594). L’anno seguente, tuttavia, anche l’ordine dei frati predicatori venne soppresso e solo nel 1806 la chiesa poté riaprire il servizio, questa volta come parrocchia di Santa Maria in Corte. Un nuovo e definitivo intervento si ebbe alla fine dell’Ottocento, con l’arricchimento degli stucchi interni, dorati dal bolognese Luigi Samoggia (1887), la riedificazione della parta terminale del campanile e l’ideazione e la creazione della facciata su progetto dell’ingegnere Giuseppe Urbinati (1894).

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