Chiesa di Santa Maria degli Angeli (o da Sala)

Liceo Classico, Corso Antonio Gramsci, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

La chiesa di Santa Maria degli Angeli, fu edificata a partire dal 1568, sull’ area in origine occupata dall’ antica chiesa del monastero delle monache benedettine da Sala, che a sua volta venne trasformata in sacrestia.
Nel 1603, il monastero divenne ufficialmente erede del patrimonio di Paolo Fioravanti, amministrato dalla vedova Adola Rospigliosi, che avvalendosi di rinomati architetti e maestri di fiducia, promosse interventi di restauro e rinnovamento. A partire dagli anni 30 del Seicento, questi lavori di trasformazione interessarono la chiesa, che venne coperta da una volta in muratura decorata con stucchi e altri ornamenti.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli e l’altare maggiore, realizzato da Alessandro Bergamini, furono consacrati dal Vescovo Gherardi nel 1688.
Ad inizio Settecento, furono avviati nuovi lavori per uniformare l’aula della chiesa. L’area attorno all’ altare maggiore fu rimodernata, con l’aggiunta di due edicole, progettate da Giovan Battista Foggini, architetto della corte granducale, entro le quali furono collocate le statue di San Benedetto e Santa Scolastica, realizzate dallo scultore Andrea Vaccà.
Il Foggini ridefinì e moltiplicò lo spazio, adottando soluzioni architettoniche e decorative tipiche del Barocco. L’aula fu divisa idealmente in due aree; la prima, vicina all’ ingresso, delimitata da semicolonne e lesene, è sovrastata dall’elegante cantoria decorata da padre Filippo Baldi e dalla volte a botte, con decori lumeggiati in oro e medaglioni in stucco eseguiti da Giuseppe Broccetti e Giovan Battista Ciceri.
La seconda area compresa tra gli altari laterali e quello maggiore, tutti scomparsi, è tripartita da lesene che incorniciano lo spazio un tempo occupato dagli altari e da setti murari, con decorazioni a motivi floreali in oro su sfondo bianco e grandi angeli e putti policromi eseguiti da Alessandro Gherardini.
La tripartizione prosegue lungo la volta, definendo gli sfondati eseguiti da Alessandro Gherardini. Quello centrale raffigurante “San Benedetto ricevuto dalla Vergine e presentato alla Trinità” come i due ai laterali esaltano la figura del padre fondatore dell’ ordine.
L’ elegante apparato decorativo, realizzato mettendo in contrapposizione motivi ornamentali in stucco in oro su sfondo bianco, contrasta con l’assoluta semplicità formale e compositiva della facciata esterna, progettata dal Foggini e portata a termine dopo la morte dell’architetto. L a chiesa come il monastero, che ospita il liceo classico Niccolò Forteguerri è di proprietà comunale.




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