Complesso monumentale di San Pietro a Corte

Largo San Pietro a Corte, Salerno, SA, Italia (0)

Descrizione

Solo negli ultimi anni Salerno ha scoperto, dopo un lungo restauro, il Complesso di San Pietro a Corte, nucleo originario della città e cuore della curtis longobarda.
Il duca di Benevento Arechi II, nella seconda metà dell'VIII sec., realizzò qui la sua curtis, trasferendola da Benevento e richiamando a Salerno tutti i nobili arimanni longobardi, dopo che questi ebbero perso Pavia. A questo punto Arechi, autoproclamatosi principe dei Longobardi, mise in atto una politica di compromessi con Carlo Magno, Roma e Bisanzio, utile a rendere stabile e duratura la nuova enclave longobarda, che così durò fino al 1076 e che comprendeva quasi tutta l'Italia meridionale.
La nuova città longobarda ebbe dunque bisogno di una curtis e di un palazzo del governo che si realizzò sopra i possenti ruderi delle terme imperiali del I e II sec. d.C. e che erano andate distrutte a causa di una catastrofica alluvione verificatasi tra la fine del IV e l'inizio del V sec. All'ambiente del frigidarium i costruttori altomedievali sovrapposero la cappella privata del palazzo di Arechi, oggi chiamata chiesa di San Pietro a Corte.
Nell'ipogeo della chiesa sono presenti ancora resti delle terme, trasformata poi in cappella, come si ricava dagli affreschi che si possono ammirare e che sono successivi all'età longobarda. Sul lato meridionale una Teoria di santi con la Madonna eleusa, sul lato occidentale San Nicola (il dipinto è acefalo) accanto ad un cavallo al galoppo e di fronte la Madonna regina con Bambino ed una santa e sul lato settentrionale frammenti di immagini. In particolare quest'ultimo affresco presenta chiare influenze bizantine riconducibili alle pitture di Rongolise (vicino Caserta) e di Neretzi (in Dalmazia), databili alla fine del XII secolo.
Attualmente il Complesso monumentale di San Pietro a Corte è gestito dal Gruppo Archeologico Salernitano che l’ha avuto in affidamento a seguito di un’ apposita convenzione stipulata con il Ministero per i beni e le attività culturali - Soprintendenze B.A.P. e B.A.S. di Salerno e Avellino.