Duomo di Avellino

Duomo di Avellino, Piazza Duomo, Avellino, AV, Italia (0)

Descrizione

Nel punto più elevato della parte antica di Avellino, sulla Collina "La Terra", in posizione di dominio della piazzetta antistante, si erge il bell'edifico del Duomo di Avellino dedicato a Santa Maria Assunta ed a San Modestino (patrono della città). Esso fu edificato a metà del XII secolo tra il 1132 ed il 1166 dal vescovo Roberto in pieno stile romanico. Nel Settecento subì notevoli trasformazioni che lo dotarono di forme più vicine al barocco. In seguito il vescovo Francesco Gallo (1855-1896) mise in opera un totale rifacimento della cattedrale trasformandola in stile neoclassico: il rifacimento della facciata fu affidato all'architetto Pasquale Cardola e fu compiuto tra il 1857 e il 1868; la trasformazione dell'interno invece fu opera dell'architetto Vincenzo Varriale, che vi lavorò dal 1880 al 1889. Il nuovo edificio subì, inoltre, i violenti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ed il terremoto del novembre 1980: in entrambi i casi furono necessari importanti interventi di consolidamento e di adeguamento alle norme sismiche.
Attualmente la facciata è neoclassica e consta di due ordini che sono separati da un cornicione: nell'ordine inferiore sono collocati i tre portali d'entrata; lateralmente al portale principale, in due nicchie, sono collocate le statue di san Modestino, patrono della città, e di san Guglielmo, fondatore del monastero di Montevergine e patrono dell'Irpinia. Nelle maestose porte bronzee della facciata sono scolpiti momenti importanti della storia religiosa e civile di Avellino.
Sul lato destro della chiesa vi è il campanile, eseguito in epoche diverse la cui parte inferiore, la più antica, è costituita da pietre e marmi di edifici romani del I secolo.

L'interno della cattedrale ha una pianta a croce latina a tre navate suddivise da pilastri ed il transetto immette nella profonda zona presbiteriale. Dieci sono le cappelle presenti nelle due navate laterali che contengono statue e dipinti di pregevole fattura. Fra le opere più importanti si notano: il grandioso altare maggiore, adorno di ricchissimi marmi; un dipinto con l'Adorazione dei Magi, opera del Cinquecento attribuita a Marco Pino da Siena; un reliquiario contenente la Sacra Spina della Corona di Gesù, dono di Carlo I d'Angiò; la statua in legno dell’Immacolata Concezione, opera di Nicola Fumo da Baronissi, che viene portata in processione ogni 15 agosto; il cinquecentesco coro, impreziosito da vari bassorilievi che rievocano la Passione del Redentore. Notevole è poi il soffitto della navata centrale, con il suo magnifico cassettone ligneo: al centro spicca l’Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria, dipinta nel 1705 da Michele Ricciardi.
Le reliquie di San Modestino sono conservate nella cappella del Tesoro di San Modestino che si trova, insieme alla cappella della SS. Trinità, ai lati del transetto.

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