Via Balbi

Via Balbi, Genova, GE, Italia (0)

Descrizione

Alla fine del XVI secolo, la magistratura dei Padri del Comune decise la realizzazione di una nuova arteria stradale che risolvesse il cronico problema della viabilità verso il Ponente cittadino e che offrisse un’alternativa al percorso di via Prè. Il cantiere faticava a partire per il mancato intervento di un soggetto privato nel progetto (come era analogamente avvenuto nel XVI secolo nell’operazione di Strada Nuova) e che, negli intenti delle istituzioni, permettesse di realizzare l’opera senza interventi eccessivamente gravosi per le casse della Repubblica. Dopo alcuni tentativi si arrivò finalmente al decreto del 1605, che vedeva impegnata nell’impresa la famiglia Balbi. Il provvedimento concedeva loro di espropriare e acquistare immobili e terreni a patto che si impegnassero a demolire gli immobili e a spianare la via a proprie spese. L’intervento, proclamato fin dai suoi esordi come pubblico, divenne pertanto un affare a gestione privata, dal quale i Balbi trassero indiscussi vantaggi economici e di promozione famigliare. I lavori iniziarono all’indomani dell’accordo e si protrassero fino al 1656. L’architetto protagonista dell’impresa fu il lombardo Bartolomeo Bianco, uno dei maggiori esponenti della scuola alessiana a Genova. Fu dal 1614 che i Balbi entrarono in scena fattivamente, facendosi carico dei lavori di spianamento del primo tratto a Levante. Sui lotti ricavati ai lati della via, la famiglia edificò nella prima metà del secolo cinque imponenti edifici residenziali, riccamente affrescati e dotati di prestigiose collezioni di dipinti e sculture. Inoltre, la famiglia finanziò la costruzione del Collegio dei Gesuiti (oggi sede dell’Università degli Studi di Genova) e l’annessa Chiesa dei Santi Gerolamo e Francesco Saverio.

I Palazzi dei Rolli

Il quartiere si inserisce nel sistema delle “Strade Nuove” (assieme a Strada Nuova e a Via Cairoli), le quali formano un contesto urbano composto principalmente da due assi residenziali di età moderna. Dal 13 luglio 2006 esse sono state incluse nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme al sistema dei “Palazzi dei Rolli”. L’“elenco degli Alloggiamenti pubblici o Rolli”, ufficializzato nel 1576 da un Decreto del Senato, promulgava una lista ufficiale di palazzi (142 in tutto). In assenza di un palazzo reale, esso obbligava i proprietari di queste dimore ad ospitare, a turno, le visite di stato. A seconda del grado di importanza dell’ospite in visita veniva scelto un palazzo per ospitarlo: più elevato era il suo grado di nobiltà, più fastoso doveva essere il palazzo e più ricca la famiglia che aveva l’onore e l’onere di accoglierlo. Nei successivi aggiornamenti degli elenchi dei Rolli (1576-1588-1599-1614-1644) furono inclusi tutti i palazzi di Strada Nuova.

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