Largo Sedile del Campo

Largo Sedile del Campo, Salerno, SA, Italia (5)

Descrizione

Lo spazio fu, sin dall'origine, punto di snodo di arterie stradali di primaria importanza: qui confluivano gli assi provenienti dalla porta di Mare e dalla porta Catena, comunicanti direttamente con lo scalo marittimo, la Dogana dei Grani (attuale via Dogana Vecchia) lungo la quale sorge il Municipio Vecchio e la via degli Speziali (attuale via Giovanni da Procida), caratterizzata dalla presenza di botteghe di erbe ma anche di studi notarili (le cosiddette Curie).
I pieni e i vuoti che scandiscono gli spazi sono pressappoco rimasti immutati da circa cinque secoli: sul lato settentrionale si trovano le case che al 1546 appartenevano ai Solimele, ai Ruggi e ai Vitale. Sul lato meridionale del Campo si trova Palazzo Genovese. Ad occidente, invece, il limite era riconoscibile nel corso del torrente Lama, che scorre sotto via Porta Rateprandi e vicolo delle Colonne.
Due sono gli elementi architettonici a dominare il Largo: la Fontana dei Pesci ed il palazzo Genovese.
La fontana dei Pesci è un monumento attribuito a Luigi Vanvitelli. Essa dovrebbe essere datata almeno agli inizi del Seicento, tuttavia l'insieme degli elementi, che oggi la costituiscono, denunciano una maggiore articolazione costruttiva. Già la struttura architettonica evidenzia una fattura cronologicamente diversa rispetto alle bocche d'acqua dei mascheroni e della vasca, ma anche dei delfini di metallo, che a loro volta sono ulteriormente successivi. Partendo da queste considerazioni si può affermare che la vasca bombata e i due mascheroni di teste senili coronate da ghirlande vegetali, come divinità fluviali possono essere considerate parti originarie databili a cavallo fra XVI e XVII. In origine doveva esserci una fontana, diversa dall'attuale, in corrispondenza con lo scorrimento delle acque sorgive dal monte, che nel tratto discendente da via Tasso conserva il nome medievale di Lama. L'aspetto monumentale con l'attuale elevato attaccato agli edifici privati deve essere avvenuto almeno intorno alla metà del XVIII secolo, o subito dopo. Certamente successivi, di XIX secolo inoltrato o addirittura inizi XX, sono i due delfini in metallo che agevolano la presa d'acqua.
Palazzo Genovese è uno dei palazzi signorili più importanti della città, prima opera giovanile dell'architetto napoletano Mario Gioffredo. L'edificio si trova nel cuore del Centro storico e costituisce la cortina meridionale di Largo Campo, sul quale è collocata la facciata principale, oggi in parte nascosta da un prolungamento di un altro palazzo antistante.
Sull'area, in precedenza, era collocato il Palazzo di un ramo della famiglia Pinto. L'intera zona, denominata i Cicari, fu acquisita nel 1744 da Matteo Genovese, barone di Montecorvino.
Il portale è un tipico esempio delle invenzioni solimenesche con il timpano spezzato, mentre l'ampia scala con la parete traforata da voluminose aperture riprende chiaramente la realizzazione di Ferdinando Sanfelice nell'omonimo palazzo a Napoli.
Oggi al piano terra del palazzo si svolgono numerose mostre ed esposizioni d'arte.

Telefono


Website