Palazzo Pubblico

Palazzo Pubblico, Siena, SI, Italia (5)

Descrizione

Il Palazzo Pubblico è uno dei più famosi monumenti della città di Siena. Osservandone la facciata su Piazza del Campo si notano, subito, i vari periodi di costruzione: al primo ordine di trifore fu usata la pietra, poi il laterizio. Le finestre, nel tipico stile senese, hanno tre archetti gotici affiancati e appoggiati su colonnine, mentre al centro di ciascuna ghiera, tra archetti e l'arco acuto principale di ciascuna finestra, è stato inserito uno stemma di Siena. Il corpo centrale è rialzato di un piano rispetto alle due ali laterali. Sulla sommità presenta un coronamento merlato di tipo guelfo, cioè senza l'estremità a coda di rondine. Al centro della facciata un grande disco presenta il monogramma di Cristo (detto anche monogramma bernardiano): fu eseguito nel 1425 da Battista di Niccolò e Turino di Sano. Sotto, l'emblema mediceo, ai lati, la Balzana (lo stemma banco e nero del comune di Siena) e un Leone rampante.
All'interno del palazzo si conservano alcuni dei più importanti capolavori pittorici del Gotico italiano.
La Sala del Mappamondo racchiude l'ambiente più vasto del Palazzo Pubblico essendo stata a lungo destinata alle riunioni del Consiglio Generale della Repubblica. Fu anche la sala da dove prese avvio il programma di decorazione del Palazzo, attraverso l'opera, fra l'altro, più nobile e grandiosa, la "Maestà" di Simone Martini.Realizzò infatti un sublime dipinto, dove la grandiosità dell'impianto si sposa con la preziosità di ogni pur minimo dettaglio. Ma principalmente l'opera incarna la nuova mentalità, cortese e avanzata della Siena del tempo, quella celebrata nelle rime del Petrarca che di Simone fu grande amico.
Non a caso fu scelta la Vergine come soggetto della prima impresa decorativa del nuovo Palazzo: si voleva testimoniare la speciale devozione che i senesi hanno avuto, in ogni tempo, verso la Madre Celeste e che ogni anno si rinnova da tempo immemorabile attraverso la celebrazione della Festa più amata e famosa del mondo: il Palio.
Sulla parte opposta alla "Maestà" Simone realizzò nel 1328 un altro suo celebre capolavoro "Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi". Il dipinto faceva parte di un gruppo di figurazioni analoghe che avevano il compito di testimoniare del successo della politica espansionista dello Stato senese in quegli anni.
Sotto al "Guidoriccio" è stato rinvenuto una ventina d'anni indietro un altro affresco di tema analogo, anch'esso di eccelsa mano, raffigurante "Due personaggi e un castello". Il fatto che l'opera sia stata presto ricoperta da uno strato di intonaco ci fa mancare qualsiasi tradizione attributiva. Dopo un vivace dibattito le posizioni più serie e documentate riferiscono il dipinto all'ultima attività di Duccio, la cui attività di freschista, finora poco nota, è stata recentemente riconosciuta in numerosi episodi nel territorio senese.
Il Governo dei Nove, forma di governo che più a lungo e meglio resse a Siena (-1287-1355), affidò ad Ambrogio Lorenzetti (1337) l'incarico di affrescare la Sala dei Nove, luogo in cui riceveva gli ospiti, volendo che fosse immediatamente chiaro quali erano gli ideali che ispiravano il loro agire.

Orari di apertura

Giorno Orario
Domenica 10:00 - 19:00
Lunedì 10:00 - 19:00
Martedì 10:00 - 19:00
Mercoledì 10:00 - 19:00
Giovedì 10:00 - 19:00
Venerdì 10:00 - 19:00
Sabato 10:00 - 19:00

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