Battistero di San Giovanni

Battistero di San Giovanni, Siena, SI, Italia (5)

Descrizione

Nel 1316, con il prolungamento absidale della Cattedrale verso la zona di Vallepiatta, si costruirono degli arconi (in prossimità delle campate finali del coro del Duomo) sotto i quali fu ricavato, quasi come una cripta, il Battistero di San Giovanni, la cui fronte affaccia sull’omonima piazza. Questi lavori, affidati a Camaino di Crescentino, furono conclusi nel 1325.
La facciata, così come la vediamo oggi, risulta incompiuta nella parte superiore. È prevalentemente costituita da marmo bianco con quattro grandi pilastri e presenta tre portali fortemente strombati.


La Chiesa, a pianta rettangolare, è divisa in tre navate, ognuna delle quali è costituita da due campate con volte a crociera.
Gli affreschi, che decorano completamente le magnifiche volte, rappresentano il ciclo religioso più ampio ed articolato del Rinascimento senese. Le volte adiacenti la controfacciata, raffiguranti gli Apostoli nelle vele, sono attribuite al pittore bolognese Agostino di Marsiglio, mentre quella centrale è dipinta da Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, un artista senese assai poliedrico, che riceve l’incarico per tale decorazione il 7 febbraio 1450. Vecchietta affresca inoltre le tre campate verso la parete di fondo, con gli Articoli del Credo.
Vecchietta, conclusi gli affreschi delle volte, prosegue la decorazione nell’abside con l’Annunciazione, la Flagellazione di Cristo e l’Andata al Calvario. I tre spicchi del catino sono invece affrescati dal pittore bolognese Michele di Matteo Lambertini; sull’altar maggiore è collocata la pala d'altare di Alessandro Franchi raffigurante il Battesimo di Gesù (1907).

FONTE BATTESIMALE
Ma il Battistero di Siena viene ricordato in ogni manuale di storia dell’arte soprattutto perché vi si conserva un’opera straordinaria, il Fonte Battesimale, una sorta di “antologia” dei maggiori scultori del Rinascimento. Nei sei pannelli sono rappresentate le Storie di Giovanni Battista, una ‘Biografia scolpita’, secondo i dettami dei Vangeli.

La narrazione prende avvio dalla formella dinanzi l’altare, terminata da Jacopo della Quercia nel 1429, in cui è raffigurato L’annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni. Lo stesso Jacopo ha scolpito le cinque figure dei profeti, inserite nelle nicchie del tabernacolo marmoreo, racchiuse da binati pilastri e il Battista nella cuspide.

A Turino di Sano e al figlio Giovanni di Turino, orafi senesi, furono commissionate due formelle con la Nascita di Giovanni Battista e la Predicazione di Giovanni Battista, modellate dal 1418 al 1420, ma consegnate solo nel 1427.

Il Battesimo di Gesù è opera di Lorenzo Ghiberti (1427), che legò il suo nome all’impresa delle due porte del Battistero fiorentino. La scena raffigurante, La cattura del Battista, è sempre opera di Lorenzo Ghiberti (1427)

Il ciclo si conclude con il celebre rilievo di Donatello (1427), che rappresenta il Banchetto di Erode, la scena più commovente per la drammaticità del soggetto e le qualità formali. A Donatello appartengono anche le due sculture in bronzo dorato raffiguranti la Fede e la Speranza che si intervallano agli specchi con le storie e due dei quattro angioletti (Angelo danzante e l’Angelo tubicine) collocati sopra la cornice (a destra del visitatore che si collochi dinanzi al fonte).

Orari di apertura

Giorno Orario
Domenica 13:30 - 18:00
Lunedì 10:30 - 19:00
Martedì 10:30 - 19:00
Mercoledì 10:30 - 19:00
Giovedì 10:30 - 19:00
Venerdì 10:30 - 19:00
Sabato 10:30 - 18:00

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