Museo Boncompagni Ludovisi

Museo Boncompagni per le Arti Decorative, Via Boncompagni, Roma, RM, Italia (0)

Descrizione

Dimora patrizia realizzata nei primissimi anni del Novecento dall'architetto Giovanni Battista Giovenale (1849-1934), il Villino Boncompagni rappresenta l'epilogo dei possedimenti Boncompagni nell'ampia zona che ospitava la prestigiosa Villa Ludovisia, fatta costruire nel Seicento dal cardinale Ludovico Ludovisi e distrutta alla fine dell'Ottocento per dar luogo alla lottizzazione di una parte importante della cintura verde della Roma barocca. Risultato di tale lottizzazione fu la nascita di un moderno quartiere residenziale che crebbe rapidamente con decine di esemplari della nuova, e tipicamente romana, tipologia del villino residenziale in stile eclettico.L'edificio realizzato da Giovenale per i Boncompagni si presenta come una dimora signorile assai contenuta nelle dimensioni, con un piccolo giardino e una dependance annessa sul retro; lo stile baroccheggiante conferisce alla costruzione un aspetto nobile. All'interno gli ambienti riecheggiano gli antichi fasti patrizi della casata, soprattutto al piano terreno e nell'ampio salone decorato con dipinti murali a "trompe l'oeil" che rappresentano il diramarsi dall'antica Villa Ludovisia dei viali alberati del parco. Una nota caratteristica dell'epoca di costruzione del villino è data dalla stanza cosiddetta "cinese" dove è presente una carta da parati dipinta a mano con motivi esotici di manifattura inglese e risalente all'inizio del secolo.Fatto ristruttare negli anni Trenta dal Principe Andrea Boncompagni per farvi la propria dimora e quella della sua seconda moglie, la svedese Blanceflor de Bildt, il villino ha mantenuto pressoché intatto l'assetto originario, mentre la cosiddetta "galleria", sempre nel piano terreno, è stata oggetto di consistenti lavori di abbellimento. Da quel momento l'arredamento del primo piano è stato caratterizzato da un eclettismo che associa elementi sei e settecenteschi a oggetti e decori tardo-ottocenteschi e decò.Il secondo piano, un tempo destinato a zona notte dei principi, è stato interamente restaurato e si presenta oggi con un allestimento museale di dipinti, sculture e oggetti di arte decorativa che vogliono suggerire quel periodo storico che l'edificio ha vissuto più intensamente, corrispondente ai primi quattro decenni del XX secolo.

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