Fra i vari appellativi con cui è conosciuta Bologna vi è anche "la turrita”, essendo simbolo della città sono le maestose torri degli Asinelli e della Garisenda, testimoni di un Medioevo lontano, in cui la città era munita di circa 180 strutture simili. Infatti nel periodo della lotta per le investiture tra guelfi e ghibellini: le famiglie più ricche costruirono torri come strumento di difesa o di offesa.
Oggi ne rimangono 24.
Basta imboccare una delle tante vie che dal centro di Bologna conducono ai colli per entrare in una dimensione d'altri tempi, immergendosi in un paesaggio caratterizzato da verdi distese e calanchi, in cui si alternano luoghi per lo spirito alle splendide dimore fatte costruire dalle nobili famiglie bolognesi.
La classe non è acqua
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L'acqua sin dal Medioevo è stata per Bologna fonte di ricchezza e sviluppo economico. Nel XIII secolo Bologna era il maggior centro tessile d’Italia e l’acqua forniva l’energia per alimentare le attività manifatturiere, in particolare i mulini da seta, oggi ricostruiti al Museo del Patrimonio Industriale. Scopri con Artplace la Bologna sulle acque.
Le cerchia più esterna delle mura risale al XIII-XIV sec., e fu realizzata con la tecnica della muratura a sacco: questa tipologia di costruzione prevedeva l’erezione di due mura di mattoni distanti circa un metro e riempite di materiali di riuso, laterizi e sabbia. Estesa per oltre 7 chilometri, comprendeva 12 porte. Con la messa in atto del piano regolatore del Comune del 1899, la cerchia venne abbattuta quasi interamente per far spazio ai nuovi viali di circonvallazione. Solo grazie all’intervento di Alfonso Rubbiani e di Giosuè Carducci, si evitò lo smantellamento di tutte le porte esistenti, ad eccezione di Porta Sant’Isaia e Porta San Mamolo.