Descrizione
L'edificio costituisce una pregevole testimonianza del gusto neobarocco degli anni Venti del Novecento su progetto dell’architetto Giuseppe Gallo in sostituzione di quella più antica del XVII secolo (progettata da Carlo Morello per la Confraternita del SS. Nome di Gesù), demolita per insufficienza di capienza nel 1914 . La facciata, articolata spazialmente dal portico e dalla loggia, costituisce una rilevante presenza nella continuità architettonica dei prospetti di Via Po. La nuova collocazione, leggermente spostata, permetteva inoltre l’inserimento di via Sant’Ottavio (tagliata nel 1924) su via Po. I lavori, iniziati nel 1919, si sono protratti sino al 1932. Le porte in bronzo si devono a Giacomo Buzzi Reschini. All’interno notevole l’altare maggiore su disegno di Bernardo Antonio Vittone (proveniente dalla chiesa precedente) e il gruppo scultoreo policromo dell'Addolorata scolpito da Giuseppe e Stefano Maria Clemente; infine, da metà novembre a metà gennaio, il presepio meccanico, composto da 200 personaggi di cui più di 100 in movimento, animati da un unico motore elettrico dell'Ottocento.