CHIESA DI SAN DOMENICO
La sua costruzione ebbe inizio nel 1227 quando i domenicani si insediano a Torino stabilendosi in prossimità delle mura cittadine, accanto all'antica Porta Palatina e proseguì nel Trecento con forme lombardesche ogivali, secondo un impianto a quattro navate ad archi e volte che comprendeva un annesso cimitero sull'attuale area di Via Milano, dove aveva sede il Tribunale dell'Inquisizione.
Alla fine del Cinquecento le navate vennero ridotte a tre. In fondo a quella di destra si apre la Cappella del Rosario, realizzata nella seconda metà del settecento su progetto di Luigi Michele Barberis. A sinistra dell’altare maggiore vi è la Cappella della Madonna delle Grazie (metà XIV secolo, fortemente restaurato a inizio del XX secolo da Giovanni Vacchetta), dove sono conservati preziosi affreschi attribuiti al cosiddetto Maestro di San Domenico. Sempre tra il Sei e Settecento vennero sovrapposte decorazioni e sovrastrutture barocche che occultarono in larga misura gli elementi gotici, in parte ripristinati con gli interventi di Riccardo Brayda e Alfredo D'Andrade (1905-1911) che sintetizzando e riproponendo i caratteri del repertorio strutturale e decorativo trecentesco piemontese le conferirono l'attuale aspetto medievale.