Descrizione
La prima comunità francescana si insedia a Torino in una data posteriore l’anno 1214, in una zona non lontana dai centri di potere civico e di attività economica della città.
A partire dal 1608 si avviano la ristrutturazione e l’aggiornamento decorativo della chiesa. Risalgono a questa fase la facciata classica, attribuito a Mario Ludovico Quarini, il presbiterio con un altare policromo dovuto a Vittone, la cupola e il coro. La pianta è longitudinale a tre navate con una serie di cappelle laterali commissionate da famiglie nobili e da alcune corporazioni professionali e di mestiere, come quelle dei sarti, dei serraglieli, degli speziali, dei causidici e avvocati. La seconda cappella a sinistra, in particolare, fu concessa nel 1636 alla Compagnia di Sant'Anna dei Luganesi che raccoglieva ingegneri, architetti, stuccatori, pittori, mastri da muro e artisti provenienti da Lugano e Milano, attivi presso i cantieri del ducato sabaudo: a loro si devono gli stucchi che rappresentano gli strumenti della professione.
Nella seconda metà del settecento il cantiere è guidato da Bernardo Antonio Vittone, che interviene sull’impianto e sulle coperture dell’area presbiteriana, sulle soluzioni decorative delle volte e nella realizzazione degli altari (altare maggiore, del Crocefisso e di Sant’Antonio da Padova); su progetto di Luigi Michele Barberis si realizza la cappella di Sant’Omobono.