Descrizione
Viene edificata per volere di Sisto IV, da cui il nome, dall’architetto Giovannino de’ Dolci su disegno di Baccio Pontelli. Lo spazio, diviso dall’iconostasi scolpita da Mino da Fiesole, Andrea Bregno e Giovanni Dalmata, riporta sulle pareti il ciclo quattrocentesco, con le Storie di Mose’ e le Storie di Cristo, eseguito dai piu’ grandi maestri toscani e umbri (Domenico Ghirlandaio, Perugino, Pinturicchio, Luca Signorelli, Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli) tra il 1481 e il 1482. La parte bassa delle pareti e’ stata studiata per accogliere, nelle occasioni piu’ importanti, gli arazzi disegnati da Raffaello. All’inizio del XVI secolo papa Giulio II Della Rovere decide di ridecorare il soffitto e incarica Michelangelo Buonarroti, che esegue un’opera grandiosa (1508-12). Scompartiti da finte architetture si susseguono cinque episodi tratti dal libro della Genesi, attorno profeti e sibille dalla plastica scultorea popolano lo spazio. Negli anni ’40 del ‘500 papa Paolo III richiama Michelangelo, per affrescare la parete dietro l’altare con un’opera degna del clima controriformistico: il Giudizio Universale (1536-41), dove un possente Cristo Giudice divide la moltitudine umana in beati e dannati.
