Collezione
Entrare nelle sale della Galleria Spada significa fare un salto nella storia, poiche’ si puo’ apprezzare una quadreria fidecommissaria, conservata nell’aspetto originario pur a distanza di cinque secoli. La collezione e’ stata riunita dal cardinale Bernardino Spada dal 1632, anno di acquisto del palazzo, e pensate per le stanze in cui tuttora si trova. Al nucleo principale di opere emiliane, bolognesi (Guido Reni, Guercino, i Fontana, Bartolomeo Passerotti) e straniere, di fiamminghi, olandesi e tedeschi (Jan Brueghel il vecchio), negli anni si aggiungono capolavori di scuola carravaggesca (Orazio e Artemisia Gentileschi), sculture antiche e moderne .
Nella raccolta dunque sono confluite in due secoli, le opere radunate dai vari membri della famiglia, tra cui Virgilio Spada, padre oratoriano fratello del cardinale Bernardino, e il cardinale Fabrizio Spada. I dipinti disposti su piu’ file per ogni parete, come di consuetudine, si integrano con le sculture e gli arredi dando un saggio autentico del gusto collezionistico tra XVII e XVIII secolo.
Aperta la prima volta al pubblico nel 1927, dopo la sua acquisizione da parte dello Stato, e’ stata chiusa a causa degli eventi bellici; riaperta nel 1951, quando il direttore del museo Federico Zeri, riunite nuovamente le opere disperse, riordina le sale secondo l’allestimento storico.
Palazzo
Sono 4 le sale che ospitano la Galleria Spada e sono ubicate nell’ala secentesca del palazzo Capodiferro, nell’omonima piazza.
L’edificio viene costruito alla meta’ del ‘500 per il cardinale Capodiferro dall’architetto Bartolomeo Baronino, gia’ presente nel cantiere di palazzo Farnese. Tutta la decorazione a stucco e’ affidata a Giulio Mazzoni, che progetta un programma allegorico relativo alle virtu’ cristiane e dotte del cardinale Capodiferro per i paramenti esterni; all’interno realizza sia le decorazioni a stucco sia i cicli pittorici delle sale. Il piano nobile, magnificamente decorato, attualmente ospita il Consiglio di Stato e la celebre statua di Pompeo, cosiddetta poiche’ ritrovata presso la presunta casa del condottiero romano.
Dopo l’acquisto della famiglia Spada, al palazzo viene aggiunta la zona che racchiude la preziosa collezione d’arte e il sorprendente cortile con la Galleria borrominiana, capolavoro illusionistico di Francesco Borromini (1652-53).