Storia
Edificate tra il 298 e il 306 d.C., sono state il complesso piu’ grande della Roma antica e servivano la zona densamente popolata tra Esquilino, Quirinale e Viminale.
Sul lato nord-est, fino al 1876, si trovava la grande cisterna (lunga circa 91 metri), alimentata dall’ ‘Aqua Marcia’, cosiddetta ‘Botte di Termini’ che ha dato il nome all’area. Fino a 3000 persone contemporaneamente potevano frequentare il complesso termale, organizzato lungo l’asse longitudinale centrale di calidarium, tepidarium e frigidarium, con pianta simmetrica. La grande Natatio del frigidarium era riccamente decorata con marmi policromi, statue e mosaici.
In epoca rinascimentale il complesso viene affidato ai monaci Certosini (1561); poi papa Gregorio XIII Boncompagni incarica Michelangelo Buonarroti e Jacopo Del Duca di realizzare sia la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani, sia la Certosa con due chiostri. Inoltre parte delle strutture termali viene adibita a sede dell’Annona pontificia dal 1575 al XIX secolo.
Gli ultimi cambiamenti significativi del complesso avvengono dopo la proclamazione di Roma Capitale (1870) e dopo lo scioglimento della congregazione dei Certosini, che abbandonarono definitivamente gli spazi nel 1884.
Alla fine del XIX sec. la Certosa essa divenne per un breve periodo l’Ospizio Margherita di Savoia per i poveri ciechi e 1889 gli spazi sono dedicati al Museo Nazionale Romano.
Sede
Dal 1889 le Terme di Diocleziano diventano la sede del primo nucleo del Museo Nazionale Romano; in seguito all’accrescimento delle collezioni, il complesso ora ospita specificamente la sezione epigrafica del Museo Nazionale Romano. Oltre 10.000 iscrizioni di varia tipologia, epigrafi, sculture, bassorilievi, materiali votivi e pertinenti la vita quotidiana occupano i tre piani espositivi e i due chiostri.
La collezione raduna la raccolta storica del Museo Kircheriano, i reperti scoperti negli scavi del XIX secolo e ai nostri giorni in tutto il territorio comunale, con l’intento di illustrare gli aspetti sociali, economici, religiosi e politico-amministrativi della fase protostorica delle civilta’ italiche/laziali e del mondo romano.
Gli ultimi restauri conclusi nel settembre 2014 hanno reso nuovamente fruibili alcuni spazi, adibiti anche a mostre temporanee.