Descrizione
Spoglia e poco appariscente all'esterno, la basilica di S. Vincenzo in Prato svela all'interno un severo, regolare impianto architettonico paleocristiano. Venne costruita nella forma attuale tra il IX e l'XI secolo, sui resti di un oratorio cimiteriale di origini romane. La pianta è a schema basilicale. All'interno le navate sono spartite da colonnati che sostengono, su una serie eterogenea di notevoli capitelli di recupero romani ed altomedievali, nove archi a tutto sesto. Degradata nel 1810 a fabbrica di acidi il 1880 ed il 1890 la basilica fu recuperata con un restauro stilistico che ne ricostruì alcune parti, edificò il nuovo campanile, la sacrestia e gli annessi, e decorò interamente la superficie interna della chiesa con un'ornamentazione a guazzo. Nel corso dei più recenti lavori di restauro la decorazione delle pareti è stata in gran parte eliminata, il pavimento sostituito, e si è compiuto un attento risanamento della cripta, riportandone in evidenza l'elegante struttura.