Descrizione
Documentata già nel 1032, ma risalente forse al IX secolo, pare essere stata ricostruita nel 1221, forse da Arnolfo di Cambio. Ha una minuscola facciata romanica bicroma a tre arcate cieche su semicolonne, molto bella e preziosa perché rappresenta uno dei rarissimi casi in città di facciata marmorea antica originale, insieme alle sole chiese di Santa Maria Novella e San Miniato.
Nel 1737 ebbe un radicale rifacimento interno su progetto dell'architetto Bernardo Ciurini. È decorata con affreschi settecenteschi, fra i quali nella cupoletta del coro una Trasfigurazione di Giandomenico Ferretti, e nel soffitto della navata, l'Ascensione di Cristo di Vincenzo Meucci. Nel coro è anche presente l'Adorazione dei Pastori, sempre di Giandomenico Ferretti (1738). L'accesso è dal cortile dell'Arcivescovado.