Descrizione
Il Museo, istituito nel 1927 dall'Amministrazione Provinciale di Salerno, nel 1964 fu collocato in via definitiva nel complesso di San Benedetto ed ospita reperti archeologici rappresentativi dell'intera provincia.
L'edificio mostra con evidenza i resti del quadriportico romanico, risalente all'XI secolo, portato alla luce negli anni sessanta dai lavori di restauro.
L'esposizione museale è strutturata su due piani, attraverso un doppio percorso, cronologico e topografico (per centri di provenienza dei reperti). Al piano terra si trovano reperti della protostoria provenienti dalle grotte di Amalfi, Palinuro, Polla e Pertosa, reperti di arte Villanoviana della valle del Sele e del Vallo di Diano, testimonianze del costume maschile con elmi e cinturoni sannitici, gioielli in ambra e oggetti femminili di uso quotidiano. E' possibile ammirare il corredo funerario principesco (databile tra la fine del V e inizi del IV sec. A.C.) proveniente da Roscigno che rappresenta un'associazione insolita e straordinariamente ricca di materiale artistico e archeologico. Da notare il grande cratere attico del VI sec. proveniente da Padula e che riprende il mito di Eracle. Spiccano i vasi pestani provenienti dalle necropoli di Pontecagnano e i reperti della collezione Boezio, divisa fra il Museo Archeologico Provinciale di Salerno e il Museo del Petit Palais di Parigi.
Al primo piano sono esposti i reperti provenienti dal sito etrusco-campano di Fratte (VI-III sec. A.C.), importante insediamento anteriore alla Salernum romana e situato alla periferia settentrionale dell'attuale città. Una specifica sezione è dedicata alla celebre testa bronzea di Apollo (I sec. A.C.- I sec. D.C.), rinvenuta nelle acque del golfo di Salerno nel dicembre del 1930 e oggi simbolo del Museo.
Nel complesso la ricchezza espositiva testimonia il ruolo di notevole crocevia svolto dal territorio della Provincia di Salerno fin dall'antichità.