Descrizione
E' un quartiere storico della città, risalente al IX sec, compreso tra via Portacatena, via Fusandola e via Tasso e che ruota intorno alla piazza Matteo d'Aiello ed alla sua Fontana delle Fornelle (XVII sec.).
Si tratta di un antico insediamento medievale di abitanti provenienti dalla Costiera Amalfitana, oggi ampiamente trasformato dopo l'alluvione del 1954. Il nome, secondo alcune fonti, deriva dal termine formas, che definiva gli acquedotti in cui venivano canalizzate antiche fonti minerali. Secondo altri invece deriva dalla presenza di piccoli forni utilizzati per la cottura delle ceramiche, costruitivi dai Vietresi. Il rione si estendeva fino alla Chiesa dell'Annunziata, dove sorgeva la porta della città. Il principe Sicardo nel IX sec vi fece trasferire una comunità di amalfitani, con l'intento di trasferire a Salerno gli interessi del centro marinaro, ma il tentativo fallì.
Altro segno forte della presenza della costiera è la Chiesa di Santa Trofimena, di cui si hanno notizie dall'839 e che venne edificata nel luogo dove, secondo la leggenda, erano state custodite per una notte le reliquie della Santa, prima di essere trasferite a Minori, di cui è la patrona. La chiesa in origine aveva un orientamento ad est, opposto a quello attuale, e scavi archeologici della fine dello scorso secolo hanno fatto riemergere una chiesa longobarda, sotto l'edificio attuale, con tre navate e tre absidi semicircolare, che successivamente venne utilizzata come cimitero.
A partire dalla fine del 2015 l'intero quartiere è stato oggetto di un'importante riqualificazione artistica, promossa dalla Fondazione Alfonso Gatto, che ha chiamato numerosi artisti a realizzare con i loro murales un museo permanente, dando vita ad un'interessante espressione di street art.