Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine

Palazzo Abbaziale di Loreto, Mercogliano, Italia (0)

Descrizione

Nel comune di Mercogliano sorge il Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine, ancora oggi sede della famiglia dei monaci verginiani che vivono in stato di clausura. Esso rappresenta un mirabile esempio dell’architettura della metà del secolo XVIII anche se in forma assai atipica.
L'attuale edificio sorge al posto di un più antico complesso monastico crollato a seguito di un violento terremoto nel 1732 ed è strettamente legato all'arrivo sulla cima del monte Partenio di Guglielmo da Vercelli, fondatore del Santuario di Montevergine.
La rigidità del clima e la dieta ferrea imposta da Guglielmo agli altri monaci (era infatti vietato mangiare carne, uova e latticini) costrinsero i religiosi a trovare un luogo più mite per mettere su un'infermeria e prestare un'adeguata assistenza sanitaria ai deboli, agli anziani ed agli infermi.
La scelta cadde su una località della valle di Mercogliano, dove il palazzo abbaziale è situato ancora oggi.
La sua progettazione fu affidata all'architetto napoletano Domenico Antonio Vaccaro, un importante esponente del tardo barocco napoletano che aveva già lavorato per i monaci di Montevergine.
Il Nuovo Loreto era previsto su pianta ottagonale non regolare, con tre lati di base rovesciati all'interno, in modo da creare due corridoi di accesso al maestoso maschio centrale, destinato ad abitazione dell'abate, del vescovo e del barone. Il progetto iniziale incontrò subito il favore della comunità monastica ma, successivamente, fu oggetto di forti critiche provenienti da un ignoto personaggio di riguardo (probabilmente l'ing. Michelangelo Di Blasio) che definì il progetto del Vaccaro dispendioso e difettoso. L'architetto si oppose con forza ai giudizi negativi avanzati sui suoi disegni ma ormai gravemente malato ed oberato di lavoro (nel frattempo aveva ricevuto dai monaci l'incarico di ricostruire la chiesa del monastero di San Guglielmo al Goleto situata a Sant'Angelo dei Lombardi) morì nel 1745. I lavori di completamento dell'Abbazia del Loreto furono affidati proprio all'ing. Michelangelo Di Blasio che stravolse il progetto: abolì il maschio centrale facendo posto al grande cortile interno; ribaltò i tre lati di base per consentire la continuità dei corridoi, prevedendo al pian terreno l'atrio d'ingresso, affiancato da portineria e farmacia; dispose al primo piano il grande salone delle riunioni e gli adiacenti due appartamenti riservati all'Abate Generale e agli ospiti importanti.
Il Palazzo Abbaziale di Loreto è ancora una casa di clausura e l'accesso al suo interno è per lo più interdetto, salvo che in occasione di eventi organizzati dalla Congregazione di Montevergine ed in occasione delle esclusive visite a cura del FAI - Fondo Ambiente Italiano (questo prestigioso edificio ospita infatti la sede della Delegazione FAI di Avellino).

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