Descrizione
La prima parte del castello è stata realizzata sotto la dominazione dei Longobardi nel VI secolo d.C.,cioè quando iniziò la rinascita del borgo di Avellino. Esso, contrariamente a molti dei castelli irpini, era posto ad un livello inferiore rispetto all’abitato della Collina della Terra (la zona più antica della città)
L’edifico faceva corpo con il sistema fortificato della città murata accrescendone le capacità difensive, ma poteva disporre di capacità autonome di difesa. Un importante intervento di ristrutturazione venne effettuato durante il governo della nobildonna italo-spagnola Maria de Cardona (1513-1563) che avviò la trasformazione in residenza.
Fu però sotto i Caracciolo che il Castello visse il suo momento di massimo splendore.Tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVIII secolo i principi di Avellino completarono la costruzione del parco, dotandolo di un lago artificiale e di una nuova casina di caccia,abbatterono le torri ed i merli e trasformarono il castello in una reggia stupenda che continuò ad attirare letterati e colti da tutta la penisola, accrescendo l'importanza culturale della città. La reggia dei Caracciolo divenne una dimora principesca di uno splendore paragonabile alle corti napoletane ed uno dei gioielli del mezzogiorno d'Italia. Nel XVII un grande mecenate avellinese, Marino II Caracciolo, instituì nel castello l'Accademia dei Dogliosi. Il castello però, dopo aver raggiunto il suo apice, subì gravi danneggiamenti durante la rivolta di Masaniello, i Caracciolo dunque abbandonarono la reggia e si trasferirono nell'omonimo palazzo al centro della città. Dal settecento ad oggi il castello è restato nell'incuria più totale, alcune zone sono persino state abbattute per far posto a costruzioni moderne, come il conservatorio Domenico Cimarosa della città. Solo di recente il comune di Avellino ha avviato un progetto per restaurare il castello e restituirlo alla cittadinanza, ma i lavori sono però fermi.