Descrizione
E' una delle chiese più antiche di Salerno, inizialmente creata come cappella privata di alcuni nobili.
Realizzata tra il X e l'XI sec. era frequentata soprattutto da amalfitani che vivevano nel vicino quartiere delle Fornelle.
Il nome Lama deriva dal nome del torrente che ancora scorre davanti la chiesa e precisamente sotto il livello stradale.
La chiesa poggia sui resti di un edificio romano del II sec. (ancora visibile alcuni tratti di opus reticulatum), forse si tratta di terme, su pianta quadrata e con ingresso rivolto a sud (l'odierna cripta) e con affreschi ancora visibili.
A seguito di un evento naturale (un terremoto o un'alluvione), la chiesa fu restaurata e sull'originario edificio venne realizzata nel XIII sec. l'odierna chiesa, con la pianta rivolta ad ovest e con la trasformazione in cripta dei resti della prima struttura. La nuova chiesa venne affrescata e, probabilmente, dotata di pavimenti cosmateschi, come il duomo.
Successivamente, nel XIV sec., la cripta cessò le sue funzioni e fu trasformata in sepolcreto, dove i corpi venivano gettati da una botola scavata nel pavimento superiore.
Nelle epoche successive, la chiesa superiore subì trasformazioni tanto che nel seicento fu restaurata in stile barocco, assumendo il titolo di S. Alfonso ai Gradoni. In seguito la chiesa, colpita da eventi naturali (le alluvioni, che in quell'area erano frequenti, e i terremoti, da ultimo quello del 1980), venne abbandonata e rovinò, fino all'intervento di restauro avviato negli anni '90 del secolo scorso.
Il restauro ha eliminato le superfetazioni secentesche ed ha riportato alla luce gli affreschi di epoca longobarda, datati X e XI sec (i più antichi affreschi longobardi rinvenuti sinora a Salerno) e conservati nella cripta (S. Bartolomeo e S. Andrea) e altri affreschi del XIII secolo, raffiguranti i santi Stefano, Lorenzo e Leonardo, mentre tracce di una Madonna in trono con Bambino e Santi è ancora visibile sul lato nord.
Nella chiesa superiore rimangono alcuni affreschi tra cui un Ecce homo del XIV sex. e una Maddalena del XV sec., su due colonne.
Attualmente lo stato di conservazione degli affreschi desta preoccupazione, soprattutto nella cripta, infatti non bisogna dimenticare che dietro la parete ovest scorre il torrente Lama e che in passato il seppellimento della cripta con resti umani e terra (era stata trasformata in sepolcreto) aveva creato una protezione degli affreschi, una protezione venuta meno con il restauro e disseppellimento della cripta, i cui affreschi sono quindi stati aggrediti da
batteri (che hanno determinato il formarsi di una patina di sale sulle opere), contro cui si sta lavorando.
Attualmente l'apertura della Chiesa di Santa Maria de Lama avviene il sabato e la domenica sotto l’egida del Touring Club, grazie al progetto “Aperti per Voi”, con cui il Touring favorisce l’apertura di luoghi d’arte attraverso la collaborazione di volontari.