Descrizione
Il periodo preciso della sua costruzione è sconosciuto, ma le prime notizie che la riguardano, trovate in un passaggio segreto murato nella cappella settentrionale, risalgono al XIII sec.
La chiesa di Sant'Anna al Porto sorge dove un tempo era la penisola di San Giovanni, al di fuori delle mura occidentali della città. La penisola formatasi sull'estuario del torrente Fusandola era detta di San Giovanni, perchè in quell'area vi era la presenza della chiesa di San Giovanni Battista dei Cavalieri di Malta, di cui era il santo patrono.
Verso la fine del Cinquecento subì una profonda ristrutturazione che la trasformò in un tempio a pianta ottagonale, con sette cappelle laterali, caratterizzata da un portale circondato da lesene con capitello dorico che sorreggono un frontone che dà accesso al vestibolo d'ingresso. Delle sette cappelle quattro sono semicircolari, poste lungo i lati obliqui e tre quadrate, lungo i lati ortogonali. Cinque presentano altari sovrastati dalle statue di Santa Caterina, del Redentore e della Vergine, un quadro della Madonna del Rosario e, sull'altare maggiore, un busto ligneo di Sant'Anna.
Intorno al 1850 la congregazione di Sant'Anna si sposta dalla cappella di San Pietro a Corte alla chiesa di Sant'Anna al Porto, come attestato da un'epigrafe nel vestibolo. In quell'occasione fu rinnovato l'arredo della chiesa.
Sull'architrave di ingresso della sagrestia è posta la Madonna di Porto Salvo, opera di Luigi Montesano risalente al 1841. Risalgono all'inizio del novecento i sei dipinti su tela collocati nei soprarchi della chiesa raffiguranti le storie di Sant'Anna, del pittore salernitano Gaetano D'Agostino.
In passato la lunga processione di Sant'Anna era caratterizzata dalle cente, costituite da centinaia di candele foggiate a forma di barca, che le donne portavano in chiesa. I portatori della statua costituivano la paranza ed erano quasi tutti pescatori o gente del porto.