Descrizione
La chiesa di San Felice in Felline sorge extra moenia, nel Parco degli Aranci, nella zona orientale di Salerno, circondata da acacie, cipressi e querce, ed è dedicata al presbitero e martire salernitano Felice, le cui spoglie si conservano in un'urna d'alabastro nell'abside centrale della cripta del Duomo di Salerno (vedi Duomo in artplace Salerno).
La chiesa di S.Felice in Felline risale ai secoli X-XI e fu realizzata nella zona detta “Felline”, che deve probabilmente la sua denominazione alla presenza in zona di cave d'argilla.
Fu frequentata fino al secolo XVI per poi subire un progressivo decadimento. L'incuria, nel corso dei secoli, lasciò la chiesa sempre più in disfacimento finché, il 15 Ottobre del 1811 fu ammessa alla parrocchia di Santa Croce. Ridotta a rudere, la chiesa con gli oltre 3000 mq di terreno circostante, venne acquistata nel 1958 da Diograzio Consulmagno, un italo-americano residente a Boston. Questi la donò alla Curia Arcivescovile di Salerno retta allora da S.E. Mons. Demetrio Moscato. Nel 1960 l'armatore salernitano Antonio D'amico provvide al suo completo restauro e la chiesa fu riaperta al culto.
Il prospetto principale presenta un portale con arco a sesto acuto sormontato da due finestre che fanno da base ad un oculo. Il campanile a vela è traforato da due monofore che ospitano le campane. Nella facciata posteriore, tre filari di laterizio seguono l'andamento curvilineo di un abside, alternati a fasce di mattonelle poste a triangolo. L'altra, invece, è illuminata da un rosone realizzato con cornici di tufo grigio.
Due delle pareti esterne sono rese più solide da contrafforti.
L'edificio all'interno si presenta rettangolare con due navate con absidi semicircolari. Le strutture verticali sono in muratura di pietra mista ed intonacata. In effetti, sembra essere stato generato dalla fusione di due cappelle attigue ed autonome tra loro, realizzate in epoche diverse. La più antica, risalente al IX secolo, è rivolta a mezzogiorno e comprende una piccola sagrestia, costruita con piccole pietre di fiume alternate a mattoni; la seconda è successiva di circa un secolo. Le rispettive absidi sono affiancate e gli ambienti sono raccordati da un arcone centrale. All'interno si ritrovano decorazioni con stucchi ed affreschi ed arredi sacri.
Gli affreschi incorniciati in stucco, conservati nella zona dell'abside più grande, risalgono al Cinquecento e sono stati realizzati, probabilmente, da Andrea Sabatini. Essi rappresentano: al centro L' Eterno Padre, a sinistra La Madonna della Misericordia e a destra S.Felice, uno dei quattro martiri salernitani, al quale è dedicata la chiesa. L'abside minore, invece, conserva affreschi quattrocenteschi di scuola salernitana, affini a quello della lunetta del portale esterno.