Uno zoo non vivente
Nato sul finire del '700 come raccolta naturalistica per conservare reperti di particolare interesse provenienti dall'area locale, il Museo si è sviluppato nel corso dell'800 fino alla metà del '900, anche grazie alle tante donazioni, da parte del duca Francesco IV d'Austria Este, del re Vittorio Emanuele II, di cittadini e di studiosi modenesi.
Le raccolte zoologiche comprendono circa 3.500 vertebrati naturalizzati (uccelli, mammiferi, pesci, rettili), di cui un centinaio appartenenti alla fauna vertebrata del modenese; circa 1.000 vertebrati conservati sotto liquido (pesci e rettili in particolare), 250 scheletri e parti anatomiche di vertebrati, varie centinaia di invertebrati conservati in alcool o formalina.
Notevoli le collezioni malacologia, entomologica e la Raccolta Franchini, con animali parassiti e velenosi, e un nucleo ornitologico di psittaciformi (pappagalli).