Magniloquenza estense
La chiesa eretta nel 1338 su di un edificio preesistente, fu completamente ripristinata tra il 1669 e il 1670.
In quegli anni l'edificio gotico, ancora leggibile nella struttura generale e sulla fiancata esterna, fu decorato con un fastoso apparato di stucchi e dipinti. Il complesso esprime con un linguaggio magniloquente, le aspirazioni della casa d'Este, intrecciando la gloria terrena della casa regnante a quella divina. L'ambizioso programma iconografico steso dal gesuita Domenico Gamberti, fu realizzato dagli artisti di corte, alcuni dei quali lavorarono anche alla reggia di Sassuolo: Oliviero Dauphin, Sigismondo Caula, Francesco Strina e gli stuccatori Lattanzio Maschio e Giovanni Lazzoni.
Fra le opere ivi contenute ricordiamo la deposizione della croce di Antonio Begarelli (1524-26) ed il frammento di affresco del XIV secolo proveniente dalla precedente chiesa ed attribuito a Tommaso da Modena.