Una piscina razionalista
Costruita immediatamente prima dello stadio “Marzari” (oggi “Braglia”), la piscina comunale “Dogali” viene progettata dall’Ufficio Tecnico del Comune e dall’ingegnere bolognese Arturo Manaresi, coinvolto successivamente anche nella progettazione dello stadio dal collega Umberto Costanzini.
Il corpo principale si compone di due volumi: il primo, più basso e allungato e Piscina Dogali foto d'epocasolcato da semplici finestre a nastro in entrambi i piani, ospita gli spogliatoi, gli uffici e sulla sommità della copertura piana un’ampia terrazza/solarium; il secondo, più compatto e di maggiore altezza, accoglie gli spazi di servizio, i locali impiantistici e un bar/ristorante affacciato direttamente verso la vasca olimpionica all’aperto, sul cui lato nord vennero collocati i pregevoli trampolini in calcestruzzo armato, oggi malauguratamente demoliti.
Il fronte verso la vasca, calibrato e lineare, è dominato da una monumentale torre a base quadrata. Incisa verticalmente da una elegante fenditura vetrata e impreziosita dal grafico orologio sulla sommità, la torre termina con un agile pennone che ne accentua il carattere di segnale urbano riconoscibile a distanza.
Piscina Dogali AssonometriaNella rimanente porzione di lotto sul retro del fabbricato spogliatoi viene costruito fra il 1964 e il 1968 un nuovo volume destinato ad accogliere una vasca coperta di 25 mt. Il progetto, a cura della Ripartizione Lavori Pubblici del Comune ed eseguito dalla Cooperativa Muratori di Modena, presenta la firma di Tullio Zini come “disegnatore”.
Orientato perpendicolarmente rispetto al preesistente edificio e collocato parallelamente a viale Montecuccoli, questo nuovo corpo si caratterizza per il virtuosismo strutturale e l’espressiva copertura al di sopra della vasca, una trave reticolare a luce unica che simula il profilo di un’onda.