Faro della Vittoria
Il Faro della Vittoria eretto su progetto dell'architetto triestino Arduino Berlam (1880 – 1946) in onore dei marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale, guida dal 1927 la navigazione notturna nel Golfo di Trieste.
I lavori, iniziati nel 1923, si conclusero nel 1927 fu inaugurato alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.
Fu edificato su un terrapieno a 60 m s.l.m. che ingloba il bastione rotondo dell’ex Forte austriaco Kressich, completato nel 1854.
E' alto 67,85 m e pesa 8000 tonnellate; la lanterna si trova a 115 metri s.l.m., compie un giro intorno all’asse in 30 secondi e sprigiona una luminosità di circa 1.200.000 candele con una portata media di 30 miglia nautiche.
Descrizione:
Ai lati dell’ingresso sono posti due proiettili della corazzata austriaca Viribus Unitis, nella parte inferiore della struttura si trova la statua del marinaio ignoto, realizzata dal maestro scalpellino Regolo Salandini su progetto di Giovanni Mayer (100 tonnellate di pietra di Orsera), al di sotto di essa è affissa l’ancora del cacciatorpediniere Audace (la prima nave italiana che entrò nel porto di Trieste il 3 novembre 1918) e ancora sotto vi è una grande lastra di pietra con l’iscrizione “ A.D. MCMXXVII Splendi e ricorda i Caduti sul mare MCMXV – MCMXVIII”.
Sulla sommità svetta una statua in rame raffigurante la Vittoria Alata la cui peculiarità sono le ali, progettate per muoversi ed assecondare eventuali raffiche di vento.
Informazioni utili:
Il percorso di visita presenta 250 gradini, è pertanto sconsigliato a soggetti con difficoltà motorie, asmatici e cardiopatici.
Come arrivare coi mezzi pubblici: da Piazza Oberdan, con gli autobus n° 42, 44 o 46.