Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione
La chiesa di S. Spiridione sorge nel sito presso cui si trovava il primo tempio della comunità ortodossa, edificio settecentesco demolito nel 1861 in seguito alla separazione tra la componente greca e quella illirica della comunità.
La chiesa di San Spiridione, progettata dall’architetto Carlo Maciachini, allievo dell’Accademia di Brera, fu costruita sotto la direzione dell’ingegnere triestino Pietro Palese, mentre la parte decorativa fu eseguita dal milanese Antonio Caremmi.
Cinque cupole azzurre sovrastano il tempio: quattro angolari, come se fossero campanili, e una grande centrale, sostenuta da quattro pennacchi, a creare l’impressione di un edificio ad aula centrale mentre l’impianto è a croce greca.
La Chiesa è chiaramente ispirata all’architettura bizantina, sebbene la facciata principale ricordi il romanico italiano. Esternamente il tempio è rivestito di pietre delle cave di Santa Croce nel Carso e di Brioni in Istria. Ornano la facciata nove grandi statue opera dello scultore milanese Emilio Bisi.
San Spiridione è raffigurato sopra l’ingresso principale mentre nella lunetta e nelle nicchie sopra l’ingresso settentrionale vi sono l’Arcangelo Michele e i Santi Atanasio e Gregorio. Anche i mosaici e gli affreschi dell’interno, eseguiti da Giuseppe Bertini, esprimono senso di monumentalità e desiderio di magnificenza: tutto è raffigurato a grandi formati e l’oro delle superfici musive è ripreso sulle pitture ad olio. Nel presbiterio sono situati tre altari; la grande lampada d'argento all'ingresso è dono dello zar Paolo I.
La chiesa, alta 40 metri, lunga 38 e larga 31, fu completata nel 1869 per accogliere fino a 1600 fedeli. Il tutto a manifestare l’intenzione dei committenti di avere un tempio quanto più maestoso e monumentale possibile, simbolo della loro forza economica.
