Area Archeologica Etrusco-Sannitica di Fratte

Area Archeologica Etrusco-Sannitica di Fratte, Via Francesco Spirito, Salerno, SA, Italia (0)

Descrizione

Si trova nella periferia nord di Salerno e si estende su un’area di circa 4.500 mq. Fu sistemata a parco dopo gli anni Cinquanta lasciando in vista i resti più rilevanti delle strutture portate alla luce.
Circa metà dell’area è occupata da resti di edifici databili a partire dal VI secolo a.C., quando nasce un importante centro abitato da etruschi, greci e indigeni. La città fu inizialmente identificata con la Marcina citata da Strabone, mentre attualmente sembra prevalere l'identificazione con la città di Irna per alcune monete ritrovate con la legenda IRNTHI (di Irna) o IDNO, fu successivamente occupata dai Sanniti, che vi restarono fino al III secolo prima di Cristo.
Probabilmente i Romani distrussero il piccolo centro nel quadro delle operazioni militari successive alle guerre sannitiche.
Nell'area si conservano, inoltre, imponenti resti della necropoli di epoca sannitica, con otto tombe in blocchi di tufo grigio locale, di cui due a camera con letti funebri forniti anche del cuscino, ora a sezione triangolare, ora a forma di cilindro.
Nella zona occidentale, una cisterna, vasche di decantazione per l’argilla, una fornace, pozzi e canali, unitamente a vani pavimentati, attestano un’attività di lavorazione dell’argilla locale tra il VI e il V sec. a.C., confermata da lisciatoi, distanziatori, matrici e scarti di lavorazione.
L'antica cittadina etrusco-sannitica aveva tetti con decorazione architettonica policroma, un tempio con bassorilievi nella cosiddetta "acropoli etrusca" e costruzioni in tufo, che fanno dedurre che l'abitato di Fratte aveva una struttura di tipo urbano abbastanza sviluppato.
Le annuali campagne di scavo stanno consentendo di articolare più compiutamente la sequenza cronologica nell’area, che ha restituito materiali dell’VIII secolo a.C., e della quale si vanno delineando con sempre maggiore chiarezza elementi di organizzazione urbanistica del VI secolo a.C. Molti reperti della Necropoli sono conservati al Museo Provinciale.

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