Descrizione
La chiesa ha un aspetto moderno in quanto la facciata è stata rifatta nel 1959 a seguito dei danni dovuti all'alluvione ma la sua fondazione risale a prima del duecento ed in origine si chiamava "chiesa Santa Maria della Pietà di Portanova". Essa era annessa al contiguo ed omonimo monastero, non molto lontano dal Duomo; fu poi associata al più potente monastero di San Benedetto. Deve il suo nome al fatto che vi era custodita una venerata croce su tavola, dipinta nel Duecento, ora conservata nel Museo diocesano.
La struttura della chiesa è di tipo basilicale, con tre absidi e tre navate.
Estremamente interessante è la cripta, scoperta in seguito ai lavori di sottofondazione eseguiti intorno al 1950, ma riferibile ad una chiesa anteriore all'anno Mille su cui sono state innalzate le fondamenta dell'attuale.
Cripta a due navate con tre absidi semicircolari e con pianta a forma rettangolare. Le navate sono coperte con volte a crociera.
L'abside di destra è decorato con un affresco costituito da un trittico su un basamento a pittura, con fascioni verticali e drappeggi di squisita fattura.
Sul muro occidentale, prospiciente all'abside centrale, è situato un affresco, delimitato da un arco, che si compone di tredici figure ed una zoccolatura con motivi ornamentali a fascioni trasversali. L'affresco rappresenta una grande Crocifissione, databile alla prima metà del Duecento, in cui si vede uno dei primi tentativi in pittura di "sfondamento" prospettico, grazie all'utilizzo dei personaggi minori (dipinti più piccoli). Il Cristo crocifisso è raffigurato con gli occhi chiusi, patiens, in un'epoca in cui, secondo la tradizione bizantina, si usava dipingerlo sulla croce vivo e con gli occhi aperti, nella tipologia del Cristo triumphans.