Descrizione
Il Chiostro dei Morti appartiene all’ antico complesso conventuale della Santissima Annunziata, che in parte è stato espropriato e trasferito al Demanio Militare nel 1859, mentre, la chiesa, il chiostro e una porzione del fabbricato sono rimasti all’ Ordine dei Servi di Maria. Il trecentesco Chiostro dei Morti viene completamente ristrutturato tra il 1517 e il 1545. Durante questi lavori, i preesistenti porticati sono sostituiti con loggiati in stile rinascimentale coperti da volte a botte e dotati di veroni sul lato nord-est. Nel corso del Seicento, grazie alla nuova veste architettonica acquisita nel XVI secolo, sono affrescate tutte le 26 lunette del chiostro, secondo un ordinato programma iconografico, con la rappresentazione delle origini dell’ Ordine dei Servi di Maria. Il ciclo pittorico, che trae ispirazione da quello voluto dai padri domenicani di Pistoia, ha visto impegnati diversi artisti quali Bernardino Poccetti, Francesco Montelatici, Alessio Gimignani, Francesco Leoncini, Giovanni Martinelli ed infine Filippo Cremoncini che realizza le ultime due lunette. La decorazione del chiostro si estende oltre ai peducci anche alle pareti sottostanti dove, secondo il gusto tardo barocco, sono raffigurati ampi scorci prospettici, che ampliano idealmente lo spazio architettonico. Queste prospettive, sono realizzate nel 1698 da Filippo Cremoncini e Francesco Maria Piastrini. Nel 1698 sono terminati gli affreschi del chiostro con l’esecuzioni di giganti telamoni, che disposti in maniera alternata fra le varie prospettive e collegati tra loro da festoni, sono raffigurati in atto di sostenere i peducci delle volte.