Palazzo del Comune

Palazzo del Comune, Piazza del Duomo, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

Sede ancora oggi del potere cittadino, il Palazzo del Comune di Pistoia venne fondato nel 1295 per volontà del Podestà fiorentino Giano della Bella nell’area adiacente alla Cattedrale. Il primo corpo di fabbrica fu rapidamente ampliato nella metà del 1300 raggiungendo l’attuale prospetto caratterizzato da un porticato aperto sulla piazza tramite cinque arcate ogivali e dalle grandi finestrature ai piani superiori, con bifore e trifore trilobate, soluzioni tipiche del gotico internazionale. L’attuale aspetto medievaleggiante del palazzo è frutto di una serie di restauri novecenteschi che hanno voluto recuperare lo stile originario dell’edificio, interventi che ampliarono anche il volume del palazzo con due ali laterali e il corpo parallelo al nucleo più antico. All’interno un’ampia corte accoglie oggi l’opera scultorea di Marino Marini “Il Miracolo” ed una serie di elementi lapidei provenienti da vari edifici pistoiesi. Da qui tramite l’imponente scalone quattrocentesco si accede al primo piano, attraversando un ballatoio che si affaccia sulla corte con una balaustra decorata con pannelli in pietra serena scolpita. Al piano nobile gli ambienti di rappresentanza: la Sala Maggiore, con il magnifico soffitto ligneo della prima metà del Cinquecento; la Sala Ghibellina, con l’imponente sinopia della Madonna in Maestà con santi e angeli; la Cappella di Sant’Agata, con l’altare policromo opera dei primi anni del ‘700 dello sculture Andrea Vaccà; la Sala Guelfa, attuale Gabinetto del Sindaco, dove è stato collocato l’olio su tela “Ultima Cena” attribuito a Alessio Gimignani e proveniente dal refettorio del Convento di Giaccherino. A questo piano si ha anche l’accesso al Museo Civico, che prosegue al secondo piano, tramite un altro scalone monumentale realizzato da Ventura Vitoni nel 1521, come riporta la formella sulla base del caposcala sul quale è posta la scultura in pietra serena del Micco, l’orso simbolo della città. In cima alla rampa, l’affresco di Sebastiano Vini rappresentante un compianto sul Cristo morto del 1554.

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