Chiesa di S. Pier Maggiore

San Pier Maggiore, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

La Chiesa di S. Pietro è una delle più antiche di Pistoia: l’edificio fu fondato in epoca longobarda (8 settembre 748 d.C.) e successivamente ampliato e trasformato a più riprese: nel 1091 venne affiancato da un monastero affidato alle monache benedettine, che ne ebbero cura fino alla soppressione napoleonica. La chiesa raggiunge le dimensioni attuali nella seconda metà del XIII sec., quando viene realizzata anche la facciata: sopra un primo registro in pietra arenaria svettano le arcate bicrome in alberese e marmo verde ricche di elementi scultorei quali sculture tipiche dell’iconografia bestiaria medievale. Merita attenzione il portale centrale, con l’architrave ornato con la rappresentazione della “Consegna delle chiavi”: in una teoria di logge costituite da colonnine in marmo verde ed arcate in alberese, sono collocate le figure di Gesù tra Pietro e Maria, circondate dagli apostoli e dagli angeli. Le ricche decorazioni geometriche e floreali rivelano la presenza a Pistoia di una manovalanza proveniente dal Nord Italia, attiva nello stesso periodo nei cantieri di Pisa e Lucca. L'interno dell'aula è stato fortemente trasformato dall’intervento condotto nel 1640 ad opera dell’architetto gesuita Tommaso Ramignani (1569-1657), che inglobò le colonne delle navate all'interno di pilastri in muratura, impostò una nuova volta nella navata centrale e realizzò il nuovo coro superiore per le claustrali che oggi ospita le opere delle scultore pistoiese Andrea Lippi (1888-1916). Al periodo tardobarocco appartiene l'altare di San Sebastiano, il cui ammodernamento fu patrocinato dall'omonima compagnia e decorato con preziosi stucchi ospitò una preziosa tavola di Ridolfo del Ghirlandaio che rappresenta la Vergine con Santi e oggi è esposta presso il Museo Civico di Pistoia. Durante gli ultimi interventi di restauro e consolidamento della struttura sono stati portati alla luce alcuni pregevoli lacerti di affresco tra cui la flagellazione di Cristo attribuita a Salerno di Coppo.

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