Descrizione
E' la sede dell'amministrazione comunale di Salerno.
Il Palazzo di Città fu parte di un vasto programma di opere pubbliche avviato dall’Amministrazione Comunale negli anni ’30 dello scorso secolo. Il programma comprendeva, tra gli altri, anche la realizzazione del Palazzo di Giustizia e del Palazzo delle Poste.
Realizzato in età fascista, come denota lo stile classicista e monumentale della facciata, l'edificio fu inaugurato il 12 aprile del 1936, su progetto del professor Camillo Guerra, all’epoca ingegnere capo comunale. Nel periodo di Salerno Capitale il Palazzo di Città fu sede della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli interni e di quello dell'Educazione Nazionale: le riunioni del Consiglio dei Ministri si tennero nel Salone dei Marmi.
Il palazzo, al pianterreno, è dotato di un porticato e, all’interno, di una corte centrale che ospita lo scalone a due rampe, la grande vetrata realizzata alla fine degli anni novanta dal salernitano Antonio Perotti raffigura lo stemma della città con San Matteo. A quasi metà del pianterreno si trova il Cinema-Teatro, con una capienza di 700 posti. L'illuminazione del teatro fu studiata in modo particolare, per ottenere che si diffondesse gradualmente in tutta la sala dai lacunari della volta stessa.
Furono inoltre realizzati quattro bassorilievi in bronzo per decorare gli ampi finestroni arcuati presenti nei corpi principali sporgenti. Dei quattro realizzati, ad opera di Gaetano Chiaromonte, ne fu collocato solo uno rappresentante "La marcia su Roma", rimosso e distrutto con la caduta del Fascismo, mentre gli altri tre sono stati recentemente restaurati e disposti nel corridoio antistante il Salone dei Marmi.
Il Salone dei Marmi è il salone di ricevimento e deve il suo nome alla presenza di marmi colorati, in particolare il Marmo Vitulano a macchia grossa.
La parte superiore delle pareti è costituita da un ampio fregio pittorico dell'altezza di due metri e cinquanta e dello sviluppo delle intere pareti. In esso è rappresentata la storia di Salerno, dai suoi primordi al trasporto del corpo di San Matteo, fino al periodo dell'Unità d'Italia, della Grande Guerra e dell'ascesa di Mussolini. Il fregio, realizzato dal pittore Pasquale Avallone, fu terminato solo nel 1947.
Dal Salone dei Marmi si accede alla Sala della Consulta, oggi Sala del Gonfalone. Il locale è illuminato da luce proveniente dal soffitto a lacunari in vetrocemento e da un'ampia vetrata nel lato corto. Sui due lati della Sala, in alto sono inseriti due altorilievi in alabastrino realizzati dal salernitano Arturo Beraglia e simboleggianti l'agricoltura e i traffici marittimi; si possono inoltre ammirare quattro dipinti di forma ovale di Pasquale Avallone, raffiguranti le allegorie de "Il Risparmio", "L'Industria", "L'Agricoltura" e "Il Commercio Marittimo". Oltre a questi due saloni, nell'appartamento di rappresentanza si trovano anche una grande sala per Commissioni (oggi Sala Giunta) ed il Salotto ed il Gabinetto del Podestà e del Vice Podestà (oggi destinate a Sindaco e Vice Sindaco).