Museo di Palazzo Reale

Via Balbi, 10, Genova, GE, Italia (0)

Descrizione

La costruzione del palazzo cominciò fra il 1618 e il 1620 ad opera di Stefano Balbi, membro di quella famiglia che da alcuni anni era impegnata nella realizzazione della via e dei palazzi che su di essa ancora si affacciano. Tra il 1643 e il 1655, il figlio Giovanni Battista avviò la seconda fase della costruzione, che consistette nell’ampliamento del palazzo, nella realizzazione del giardino e nella decorazione interna affidata ad artisti quali Giovanni Battista Carlone e Valerio Castello. Nel 1664 il palazzo fu inserito nell'"elenco degli Alloggiamenti pubblici o Rolli". Alla committenza della famiglia Durazzo, che nel 1677 acquistò l’edificio, sono da attribuire l’ulteriore ampliamento e la sopraelevazione e l’intervento dell’architetto Carlo Fontana nei primi anni del Settecento. La famiglia commissionò nuovi cicli decorativi ai pittori Lorenzo De Ferrari e Domenico Parodi e dotò il palazzo di una prestigiosa quadreria. È in questo momento che la galleria di quadri dei Balbi viene trasformata nella famosa Galleria degli Specchi. A questi anni risale anche la ricostruzione del Teatro del Falcone, annesso al palazzo, frequentato anche da Carlo Goldoni e da Nicolò Paganini. Nel 1808 la dimora fu messa in vendita e fra gli acquirenti ci fu anche Napoleone Bonaparte. Nel 1823 fu acquistata dai Savoia che la adibirono a residenza ufficiale e negli anni fu oggetto di restauri e di una nuova fase decorativa, affidata dal re Carlo Alberto alla regia dell’artista Michele Canzio. Nel 1919 Vittorio Emanuele III donò il palazzo allo Stato. Dal 1922 parte dell’edificio ospita le Soprintendenze della Liguria e il museo. Quest’ultimo, con oltre duecento dipinti esposti nei due piani nobili, ospita opere dei migliori artisti genovesi del Seicento fra cui Bernardo Strozzi, il Grechetto, Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio, Domenico Fiasella insieme a capolavori dei Bassano, Tintoretto, Luca Giordano, Antoon Van Dyck, Simon Vouet e Guercino. Inoltre si può ammirare una collezione di sculture antiche e moderne: tra queste ultime spiccano opere del genovese Filippo Parodi, allievo e collaboratore di Gian Lorenzo Bernini.

I Palazzi dei Rolli

L’“elenco degli Alloggiamenti pubblici o Rolli”, ufficializzato nel 1576 da un Decreto del Senato, promulgava una lista ufficiale di palazzi (142 in tutto). In assenza di un palazzo reale, esso obbligava i proprietari di queste dimore ad ospitare, a turno, le visite di stato. A seconda del grado di importanza dell’ospite in visita veniva scelto un palazzo per ospitarlo: più elevato era il suo grado di nobiltà, più fastoso doveva essere il palazzo e più ricca la famiglia che aveva l’onore e l’onere di accoglierlo. Nei successivi aggiornamenti degli elenchi dei Rolli (1576-1588-1599-1614-1664) furono inclusi tutti i principali palazzi del centro storico genovese. Il 13 luglio 2006, 42 Palazzi dei Rolli sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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