Descrizione
La storia della ditta Pietro Romanengo fu Stefano inizia a Genova nel 1780, quando Antonio Maria Romanengo aprì in via della Maddalena un negozio di droghe e generi coloniali. Due dei quattro figli, Stefano e Francesco, continuarono l’attività iniziata dal padre. Essi si dedicarono alla produzione di frutta candita e di confetti, secondo i canoni dell’antica tradizione genovese, e diedero inizio anche alla produzione delle “novità” francesi di confetteria e di cioccolato. Nel 1850 Stefano Romanengo cedeva la ditta al figlio Pietro. Questi, come già il padre Stefano, impostò la propria attività sul modello dell’antica figura professionale del “confiseur-chocolatier”. Il confettiere, divenuto poi anche cioccolatiere, fabbricava allora i prodotti di zucchero, le marmellate, la frutta candita, gli sciroppi e i liquori. Questi prodotti di confetteria di derivazione orientale, che le crociate introdussero in Europa e nella cui preparazione Genova già eccelleva, raggiunsero nel ‘700, grazie ai francesi, una raffinatezza fino ad allora sconosciuta. Intorno al 1850 Pietro decise di restaurare e abbellire la bottega in via Soziglia, che era attiva dal 1814. Il negozio venne arricchito di marmi e legni pregiati, lampadari di cristallo, soffitti dipinti e arredamenti di lusso sul modello parigino. Nel corso dell’Ottocento il nome della ditta divenne molto noto anche fuori dalla città ligure, proprio per l’eccellente qualità dei prodotti e per la cura nel confezionamento degli stessi. Iniziarono così ad arrivare ordinazioni, non solo da eminenti personaggi protagonisti della vita economica e politica locale dell’epoca, ma anche di importanti personalità come la Duchessa di Parma e Giuseppe Verdi. Questa era la ditta che i Romanengo avevano saputo costruire nel corso dell‘800 e che, dopo due secoli, arriva fino ai giorni nostri, passando per sette generazioni della stessa famiglia. Il negozio è un piccolo gioiello segreto del centro storico di Genova, ed è rimasto assolutamente lo stesso dal giorno della sua apertura.
