Monumento ad Arnaldo da Brescia

Piazzale Arnaldo, Brescia, BS, Italia (0)

«Al martire del libero italico pensiero»

Allievo di Pietro Abelardo, Arnaldo da Brescia (1090 ca.-1155) fu riformatore religioso e denunciò nelle sue prediche la crescente corruzione del clero, negando il potere temporale della Chiesa. Nel 1155 venne condannato e fu impiccato a Roma; il suo corpo venne bruciato e le ceneri furono disperse nel Tevere così che nessun seguace potesse venerarle.

Per il suo spirito polemico e fortemente critico, in età risorgimentale la sua figura divenne un importante riferimento per il pensiero liberale.
Sulla scia di questi fervori neounitari e animato da spiriti anticlericali, il Consiglio Comunale di Brescia decretò nel 1865 la costruzione di un monumento che lo celebrasse quale martire del libero pensiero.

Le quattro formelle poste alla base del monumento – raffiguranti gli episodi della vita di Arnaldo, rispettivamente 'La predicazione a Brescia', 'La predicazione a Roma', 'Il processo' e 'Il supplizio' – così come la grande statua bronzea, di cui si conservano alcuni interessanti bozzetti presso la Fondazione Ugo Da Como, furono opera dello scultore lombardo Odoardo Tabacchi, autore fra l'altro di alcuni monumenti funerari visibili nel Cimitero Vantiniano.

Nel 1877 il celebre architetto bresciano Antonio Tagliaferri, protagonista del fermento edilizio e del riassetto urbano che investì Brescia all'indomani dell'Unita d'Italia, venne coinvolto sia per la scelta della collocazione del monumento, sia per l'ideazione di un adeguato basamento, il quale venne concepito come un sapiente assemblage di elementi scultorei d'ispirazione romanica, decorato dai dodici stemmi delle città legate idealmente alla figura dell'eretico. Successivamente Tagliaferri si occupò anche della revisione urbanistica dell'intero piazzale.

Dopo una lunga gestazione, il monumento venne inaugurato il 14 Agosto 1882 alla presenza delle maggiori autorità del Regno, primo fra tutti il bresciano Giuseppe Zanardelli, all'epoca Ministro di Grazia e Giustizia, nonché tra i principali promotori dell’iniziativa.

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