Duomo

Duomo di Siena, Piazza del Duomo, Siena, SI, Italia (5)

Descrizione

Il Duomo di Siena, la cui mole si innalza nella omonima piazza, costituisce uno degli esempi più insigni di cattedrale romanico-gotica italiana. Secondo la tradizione, quella attuale sostituisce una prima chiesa dedicata a Maria, eretta intorno al sec. IX, sorta nel luogo in cui si trovava un tempio offerto a Minerva. L’edificio fu consacrato nel 1179, alla presenza del papa senese Alessandro III Bandinelli, dopo l’avvenuta pace col Barbarossa.
Soltanto a partire dal dicembre 1226, momento in cui prendono avvio le registrazioni della contabilità comunale in Biccherna, possediamo una serie di documenti che ci permettono di seguire le vicende costruttive della cattedrale. Si è conservata, ad esempio, la testimonianza di vari pagamenti del Comune all’Opera a partire dall’aprile 1227 per l’acquisto di marmi bianchi e neri (o meglio verde scuro) che rivestono l’edificio, secondo il gusto tipico del romanico toscano.
All’interno, la cattedrale di Siena conserva numerosi capolavori eseguiti nei vari secoli. L’opera, per più versi eccezionale, è il pavimento, “il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”, secondo la definizione di Giorgio Vasari. Iniziato a partire dal XIV secolo è stato concluso soltanto nell’Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da importanti pittori e scultori, tutti senesi, tranne Pinturicchio autore, nel 1505, della tarsia con il Colle della Sapienza. La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito.
Per quanto concerne la scultura, nel Duomo di Siena hanno lavorato i più grandi scultori di ogni epoca: da Nicola Pisano che realizzò il pulpito (1265-1268), al figlio Giovanni autore delle sculture della facciata, da Donatello, di cui resta la statua del Battista nella omonima cappella, a Michelangelo che scolpì San Pietro e San Paolo, San Pio e Sant’Agostino per l’altare Piccolomini, fino Gian Lorenzo Bernini della cui arte recano testimonianza la Maria Maddalena e il San Girolamo della Cappella del Voto.