Chiesa dei Santi Niccolò e Lucia (o Santa Lucia)

SS. Niccolo e Lucia, Siena, SI, Italia (0)

Descrizione

Verso la fine del XIII secolo, presso la chiesa dei Carmelitani, si era costituita la Compagnia dei Santi Niccolò e Lucia, una confraternita composta da laici e organizzata per l'esercizio di opere di carità e di pietà rivolte ai bisognosi. Nel 1398 la Compagnia si trasferì nelle stanze annesse alla vicina chiesa di Sante Lucia, che erano state adibite a spedale.

Situata in Pian dei Mantellini, la chiesa dedicata ai santi Niccolò e Lucia (meglio nota a Siena col nome di chiesa di Santa Lucia) ha delle origini medievali anche se venne completamente ristrutturata tra la fine del Cinquecento e gli inizi del secolo successivo.

La volta della chiesa e l’arcone presentano degli affreschi raffiguranti rispettivamente il Trionfo di Santa Lucia (1612) e San Giovanni Evangelista (1621). Tali pitture murarie sono tra le opere migliori di Sebastiano Folli. Sull’altare maggiore troviamo una tela centinata che rappresenta il Martirio di Santa Lucia, notevole opera di Francesco Vanni (1606). Ai lati dell’altare sono collocate due sculture lignee policrome del Quattrocento che raffigurano Santa Lucia e San Nicola. La prima è attribuita a Giacomo Cozzarelli mentre la seconda, un po’ più tozza ma dalla bellissima testa, è vicina all’ambito di Giovanni di Stefano.

Sulla parete sinistra una Crocifissione, dipinta a olio su muro, ad opera di Simondio Salimbeni, figlio del ben più famoso pittore Ventura. Il Crocifisso è una scultura lignea policroma del XV secolo completamente ridipinta. Di fronte, su un altare decorato da stucchi di Giuseppe Silini, si venera una piccola immagine della Madonna, copia mediocre di un affresco (oggi distrutto) che Simone Martini realizzò per Porta Camollia. Lungo le pareti della piccola chiesa otto statue lignee del XVII secolo dorate raffiguranti Angeli.

FESTA DI SANTA LUCIA
Chi si trova a Siena il 13 Dicembre ha la possibilità di partecipare alla festa di Santa Lucia, che in città ha una tradizione lunga quasi due secoli e che è vissuta con affetto particolare da tutti i senesi, a prescindere dalla Contrada di appartenenza. Si tratta di una festa religiosa popolare, durante la quale si usa, una volta entrati in chiesa, prendere due panini di forma rotonda, che alludono agli occhi della Santa, ed una candela, simbolo di illuminazione spirituale e richiamo al nome della Santa stessa, che significa Luce. La candela viene accesa e sistemata su appositi candelieri dopo di che, prima di uscire, è possibile ricevere la benedizione degli occhi. Fuori dalla chiesa, disposte su due file ai lati della strada, si trovano le bancarelle, dove l’oggetto più tipico da acquistare sono i campanellini in ceramica dipinta con i colori delle contrade, forse in ricordo del fatto che un tempo in questa zona molti locali erano adibiti a laboratorio di Orciolai e Ceramisti, artigiani della terracotta.

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