Descrizione
E' conosciuta come Fonte delle Monache di San Paolo nome che deriva da uno dei due complessi conventuali (Monastero delle monache agostiniane di San Paolo e il Monastero femminile delle Suore Benedettine di Sant'Agnese, dette anche Sperandie) che si trovano, uno di seguito all'altro, in via delle Sperandie; uno, che dà il nome alla strada, è edificato vicino alla cinta muraria, l'altro invece si trova circa a metà della stessa strada.
E' pressoché sconosciuta, essendo gelosamente nascosta nella scarpata sottostante la via; è alimentata attraverso un bottino che raccoglie acque "locali", è molto grande ed imponente ed è situata ad una dozzina di metri sotto l'ex-convento.
E' composta da un'unica grande camera a forma di parallelepipedo di circa sette metri di lunghezza per cinque di larghezza, con un'altezza di circa sette metri e mezzo e prende luce da una piccola finestra posta alla sommità della volta.
Questa fonte è stata valorizzata grazie all'intervento attivo dei volontari dell'Associazione "La Diana".
Sono stati loro infatti a "riscoprirla" e, sempre grazie a loro, sono iniziati i lavori di ristrutturazione: la fonte infatti era in condizioni pessime, l'interno era praticamente sepolto da moltissimi metri cubi di materiale provenuto dall'esterno e determinante è stato l'intervento di ripulitura effettuato da alcuni soci della Diana.
I lavori di ristrutturazione sono ormai conclusi da molto tempo e la fonte è aperta per le visite al pubblico.
Le visite sono consentite in alcuni periodi dell'anno e devono essere prenotate contattando l'Associazione La Diana.