Descrizione
La prima dedicazione della chiesa fu a S. Martino, poi nel 1443, col vescovo Donato de’ Medici, fu intitolata solo a S. Zeno, come è adesso.
I prospetti esterni, come l’ interno della cattedrale, sono il risultato di modifiche e sovrapposizioni di impaginati architettonici succedutesi nel tempo. Alla facciata principale, sono addossati tre ordini di arcatelle, sorrette da colonnine in pietra serena e sormontate da fasce bicrome in marmo bianco e serpentino verde. La parte superiore rivestita in alberese, presenta sulla sua sommità due statue barocche, eseguite dallo scultore carrarese Andrea Vaccà e raffiguranti S. Zeno e S. Jacopo.
Per antica tradizione, il 25 di luglio nel giorno dei festeggiamenti del patrono della città, S. Jacopo, la statua del santo viene “vestita” con un mantello rosso.
La parte inferiore della facciata è costituita da un portico continuo a sette arcate. Nella lunetta centrale, vi è collocata una Madonna con bambino, realizzata da Andrea della Robbia, commissionata dal vescovo Pandolfini nel 1505. Dello stesso autore è il ricco soffitto cassettonato, giocato sull’ alternanza delle tonalità bianco e blu, con rosoni gialli. Alcuni dei capitelli, decorati con foglie di acanto, provengono dalla chiesa di Santa Maria in Corte, che fu demolita per costruire il Battistero. L’ architrave marmoreo del portale di mezzo, decorato con elementi vegetali, è attribuito a Buono di Bonaccolto e vien fatto risalire ai restauri effettuati nel 1272. Le pitture delle volte e delle pareti del portico raffiguranti la storia di S. Jacopo, furono commissionate nel 1582 a Battista Naldini ed eseguite poi da Giovanni Battista Balducci. L’impianto basilicale a tre navate risale probabilmente al X sec. L’interno della chiesa appare come il risultato di radicali interventi di restauro e trasformazioni, talvolta effettuati in seguito a incendi (1108, 1202) o terremoti (1298) oppure eseguiti per adattarlo allo stile dell’epoca. Tra le diverse opere d’arte di inestimabile valore conservate in Cattedrale, ci sono il reliquario di S. Jacopo, realizzato da Lorenzo Ghiberti nel 1407 e il magnifico altare argenteo di S. Jacopo, realizzato tra il 1287 ed il 1456. Per la realizzazione dell’ altare, eseguito su lamina d’argento, smalti traslucidi e pietre preziose, decorato con scene riprese dall’ Antico e del Nuovo Testamento, furono coinvolti diversi maestri orafi pistoiesi e fiorentini, da Andrea di Jacopo d’Ognabene a Filippo Brunelleschi. Il crocifisso invece, eseguito dal fiorentino Coppo di Marcovaldo e dal figlio Salerno di Coppo, è l’unica sopravvissuta di quattro menzionate in un documento del 1274.
Visite 8.30 - 12.30; 15.30 - 19.00 Luglio e agosto 8.30 - 19.00 Altare d'Argento aperto e visibile su richiesta negli orari della Cattedrale Orario messe feriali: 9.30 e 18.00 domenica e festivi 10.30 e 18.00