Chiesa di San Niccolò al Carmine

San Niccolò al Carmine, Pian dei Mantellini, Siena, SI, Italia (5)

Descrizione

Lungo il Piano dei Mantellini si trova la Chiesa di San Niccolò al Carmine, costruita nel XIV secolo e rimaneggiata all’inizio del XVI secolo da Baldassarre Peruzzi.

L’impianto architettonico esterno, presenta una facciata a capanna, con un portale e un rosone, sulla sinistra si trova il campanile di forma quadrangolare a quattro ordini. L’interno della chiesa è ad una sola navata, la struttura ha mantenuto il suo aspetto trecentesco, l’ambiente è illuminato da grandi monofore ogivali.
San Niccolò al Carmine conserva al suo interno numerose opere d’arte, sulla parete destra c’è l’affresco di Arcangelo Salimbeni con l’Adorazione dei pastori; adiacente al primo altare è collocato un frammento dell’affresco di Gualtiero di Giovanni che raffigura l’Assunzione di Maria; nel secondo altare, si trova lo straordinario dipinto di Domenico Beccafumi (1486-1555) con la raffigurazione di San Michele.
Nella Cappella del Sacramento, vicino all’altare, c’è la raffinata opera del Sodoma la Natività di Maria mentre nel presbiterio, presso l’altare maggiore è collocato un ciborio del Cinquecento, passata la sagrestia ci si immette in un ambiente progettato da Francesco di Giorgio e qui Alessandro Casolani nel 1604 realizzò il dipinto raffigurante il Martirio di San Bartolomeo.


La prima testimonianza sulla presenza dei Carmelitani a Siena è del 1256, quando il Comune di Siena donò a quei religiosi diecimila mattoni per la costruzione e della loro chiesa. Di questa prima chiesa rimangono poche tracce, le quali permettono di ritenere che avesse l’abside dove la chiesa successiva ha la facciata.
Nel 1329 il Consiglio della Campana decise di assegnare a questi religiosi cinquanta lire senesi per contribuire a pagare il pittore Pietro Lorenzetti. Molte sono le opere d’arte che hanno decorato questa chiesa; la più antica è un piccolo quadro, in stile bizantino, che esprime la Madonna “Mater Decor Carmeli”, detta anche “Madonna di San Luca”.Questa immagine veniva portata in processione per la città in caso di pubbliche calamità.

Tra i secoli XIV e XV , i frati del Carmine ingrandirono e rinnovarono il loro convento, e specialmente la chiesa che la regola carmelitana volle nella semplicità della vecchia pianta rettangolare
Una cura speciale ebbero i Carmelitani per il culto dell’Eucarestia. Nel 1365 rivolsero una supplica al Comune di Siena allo scopo di ottenere un sussidio per fare un Tabernacolo, lo stesso documento parla di un’insigne opera di oreficeria che doveva gareggiare con il Tabernacolo del Duomo di Orvieto, e attesta l’effettuazione di una bella processione per la festa del Corpus Domini.

Nel XVI secolo la chiesa venne ancora rimaneggiata, probabilmente su disegno di Baldassarre Peruzzi. Nel 1517 venne costruito il nuovo refettorio; nel 1544 fu fatto un baldacchino di rara magnificenza per le processioni eucaristiche. Fu innalzato, in questo periodo, il campanile che verrà ricostruito ai primi del secolo XVII; nel 1590 venne costruito il chiostro maggiore.

Nel 1810, per la soppressione degli ordini religiosi, i Carmelitani si trasferirono in Santo Spirito fino al 1816 quando, con la ripristinazione, tornarono al loro convento. Ancora nel 1862 i Carmelitani se ne andarono da questa sede, affidandola alla Congregazione del Suffragio. Il convento destinato al presidio militare della città, fu usato come caserma fino ai primi anni del 1960, dopo di che, restaurato e ristrutturato, divenne sede del Dipartimento di Chimica dell’Università di Siena. La chiesa del Carmine, venne restituita ai Carmelitani nel 1937. A causa della mancanza di vocazioni, i Carmelitani lasceranno questa chiesa nei primi mesi del 1998.

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