Logge del Papa

Logge del Papa, Siena, SI, Italia (0)

Descrizione

Le Logge del Papa sorgono nell’omonima via all’inizio di Via banchi di Sotto, a fianco della chiesa di San Martino e di fronte al Palazzo Toedeschini Piccolomini. Prima della costruzione della Loggia, in quest’area c’era una piazza con un pozzo, detto dei Piccolomini, che si era venuta a creare in seguito all’adattamento della nuova via del Porrione. La piazza era di forma triangolare ed era delimitata dal Palazzo dei Barfalli (consorti dei Piccolomini) , dalla torre dei Maconi, dal Palazzo dei Piccolomini del Pozzo, dal Palazzo degli Ormanni unito a quello dei Ragnoni e infine dalla facciata della chiesa di San Martino. Con l’elezione a Pontefice di Enea Silvio Piccolomini, si decise di modificare il complesso Piccolomineo con delle modifiche sostanziali al palazzo, altra tappa di questa iniziativa FAI MARATHON, e con la costruzione delle Logge, dette appunto del Papa. La costruzione dell’edificio risale al 1462, Pio II rifiutò il progetto presentatogli da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta e preferì le forme tipicamente all’antica progettate da Antonio Federighi. La loggia invera un progetto monumentale che si potrebbe attribuire alla fantasia di un pittore, piuttosto che a quella di un architetto, per l’apparente noncuranza dei problemi statici che derivano dall’avere unito monumentalità e trasparenza. La magnifica costruzione si presenta infatti come una curiosa interpretazione “all’antica” di una tipologia architettonica prettamente senese e specifica dell’aristocrazia, cioè la loggia di famiglia. Nonostante le linee classiche, le vittorie alate sopra gli archi e l’iscrizione in alto, non è corretto cercare di costringere le sue forme nel modello dell’arco trionfale romano.
Le Logge del Papa si compongono di tre eleganti ed ampie arcate tipicamente rinascimentali, con quattro colonne cilindriche e capitelli corinzi, e presentano una bella facciata in travertino con gli stemmi di Papa Pio II, coronati dalla tiara papale. L’architrave della facciata è sormontato da un fregio in cui campeggia la dedica in latino “PIUS II PONT MAX GENTILIBUS SUIS PICCOLOMINEIS” (Pio II Pontefice Massimo ai suoi parenti Piccolomini) e da una stanza in laterizi con piccole finestrelle che si aprono sulla facciata. Le catene che si possono vedere ancora oggi circondare le colonne non sono state messe in opera in seguito a restauri di vario periodo (che pure ci sono stati, l’ultimo a cavallo tra anni ’80 e ’90) come si potrebbe pensare, ma sono state pensate e realizzate dallo stesso architetto Federighi nel XV sec. Ci si rese conto già al momento della costruzione che c’erano dei notevoli problemi di statica, l’opera era troppo ardita per poter reggere ( vedi l’innesto dei temi dell’arco trionfale entro una struttura di loggia tardo-medievale) quindi vennero messi in opera i “presidi” che vediamo ancora oggi (delle catenelle metalliche ancorate al muro di fondo ).
La profondità della loggia è incrementata dalla presenza degli archi ribassati ai fianchi dell’edificio. Per queste soluzioni formali e statiche la Loggia del Papa senese si presenta come una struttura eccezionale e non può essere associata alla precedente e ancora gotica Loggia della Mercanzia della stessa città o alle logge brunelleschiane di Firenze in cui i contrafforti sono sempre pilastri e non esili colonne.

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