Descrizione
La chiesa romanica di S. Michele in Cioncio, ha la tradizionale muratura esterna in conci regolari di alberese e la pianta a navata unica con l’abside semicircolare, risalenti al XII sec. La sua fondazione tuttavia si può far risalire al periodo longobardo, come sembra confermare la sua dedicazione a S. Michele Arcangelo. Nel 1722, la parrocchia viene soppressa dal vescovo Colombino Bassi con la cura unita a quella di Santa Maria del Giglio e la chiesa assegnata alla Compagnia di Sant’ Antonio Abate. In seguito alla soppressione di quest’ultima, il vescovo Falchi Picchinesi concede la chiesa alla Compagnia di San Giuseppe, alla quale apparteneva lo stendardo su tavola con San Giuseppe e la Madonna dell’ Umiltà, eseguito dallo Scalabrino e dal Sollazzino, custodito adesso al Museo Diocesano.
La statua raffigurante l’ Angelo in atto di uccidere il drago, attribuita a Guido da Como, in origine sul portale d’ingresso, è oggi collocata all’ interno della chiesa. Come è avvenuto per altre chiese romaniche pistoiesi, anche in S. Michele in Cioncio, si è voluto ripristinare un ipotetico aspetto medievale, eliminando le volte settecentesche che coprivano il soffitto ligneo e riaprendo le monofore e le bifore delle facciate e dell’ abside. Tuttavia al suo interno, lungo le pareti laterali, si sono preservati gli stalli lignei con le panche e gli inginocchiatoi, risalenti forse al XVIII sec, quando la chiesa era sede della Compagnia di S. Antonio Abate.