Descrizione
Nasce come oratorio della Congregazione dei sacerdoti secolari dello Spirito Santo di Pistoia. Tale congregazione nacque, nel 1379. Il primo nucleo dell’oratorio occupava lo spazio dell’attuale navata e fu costruito grazie alla donazione del mercante Jacopo Berti ai suoi confratelli. Sin da momento della sua fondazione la congregazione dello Spirito Santo conobbe prestigio e ricchezza , tanto che i confratelli poterono mantenersi autonomamente e acquistare nel Settecento dei terreni attigui per poter ingrandire il loro oratorio tramite la costruzione della zona presbiteriale. A cavallo fra Cinquecento e Seicento prendono forma la facciata e gli interni ad opera dell’Architetto Lafri. I lavori vennero proseguiti dopo la morte di quest’ultimo dal Marcacci e furono rivolti alla controfacciata per ospitare il prestigioso organo cinquecentesco. I lavori furono affidati al pistoiese Raffaello Ulivi che dette unità architettonica al complesso e La chiesa assunse l’attuale aspetto architettonico ad aula unica coperta da volta a botte ribassata divisa in tre campate e il nuovo coro viene coperto con tre campate, volta a botte ribassata e coro con copertura a vela. Nel 1752 si decise di decorare ed arricchire gli interni chiamando da Firenze il frescante Meucci accompagnato dal quadraturista Giuseppe del Moro. Questi decorano la parete di fondo e la volta con la Pentecoste, le lunette con le personificazioni delle Virtù e San Pietro in gloria al centro della volta a botte della navata. Nel 1764 le decorazioni furono completate da “il Maurino” che segnò il passaggio tra Barocco e Neoclassicismo con la sua raffinata volta decorata da cassettoni a nido d’ape e finti bassorilievi raffiguranti episodi evangelici che narrano l’intervento dello Spirito Santo. Dopo essere stata per quattrocento anni in mano ai confratelli l’oratorio venne assegnato al seminario vescovile che aveva come patrono San Leone, ma dopo una decina di anni la chiesa passò al capitolo della cattedrale in seguito al trasferimento del seminario voluta dal vescovo Scipione dei Ricci.