Biblioteca Fabroniana

Piazzetta San Filippo, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

Il Cardinale Carlo Agostino Fabroni (Pistoia 1651- Roma 1727) desideroso di lasciare, alla sua città natale, il suo immenso patrimonio librario, fece costruire un edificio apposito per contenerlo. Il luogo prescelto per la sua costruzione fu il complesso della Congregazione dei Padri Oratoriani di Pistoia. Per la realizzazione della biblioteca, fu necessario sopraelevare l’aula della chiesa di S. Filippo e Prospero, rialzare l’adiacente oratorio di S. Antonio Abate per realizzare al di sopra di esso l’atrio, infine per realizzare lo scalone di accesso, fu necessario demolire la vecchia casa canonicale di S. Filippo e Prospero e la casa adiacente. Progettista dell’imponente fabbrica fu il canonico pistoiese Francesco Maria Gatteschi. Attraverso lo scalone, progettato dall’ architetto romano Antonio Canevari, decorato con trompe l’oeil, si accede all’ antica sala di lettura, dove troviamo la statua del Cardinale Fabroni, realizzata da Gaetano Masoni. Ai lati della porta che introduce alla biblioteca, troviamo i due gruppi marmorei della "Adorazione dei pastori" e della “Deposizione", di Augusto Cornacchini e sopra un cartiglio recante la scritta "Excomunicatio contra extrahentes" ossia la scomunica per chiunque avesse osato rubare uno dei volumi. Le pareti della biblioteca sono completamente rivestite dagli scaffali dell’elegante boiserie, sormontata da un semplice ballatoio. Al centro è appeso il ritratto del Cardinale, eseguito da Gian Domenico Piastrini ed un crocifisso in bronzo dorato di Alessandro Algardi. Alla morte del Cardinale, i volumi ed alcuni oggetti personali, furono trasportati da Roma fino alla foce del Tevere e da qui via mare fino al porto di Livorno con la scorta di due galere voluta dal Papa Benedetto XIII. Una volta giunti a destinazioni, passarono sotto la gestione amministrativa della Congregazione dei Preti dell'Oratorio di san Filippo Neri di Pistoia. L'apertura al pubblico avvenne nel 1730.
Nel 1808, in seguito alla soppressione napoleonica della congregazione dei Filippini, la conservazione del patrimonio librario, nonché la manutenzione dell’immobile passò prima al Comune e successivamente al Capitolo della Cattedrale, che ne mantiene tuttora la competenza. Alla donazione originaria di circa 6000 volumi, si sono aggiunte altre acquisizioni; nel 1869 il completamento dell'acquisizione della libreria del Cardinale grazie alla donazione dall'ultima discendente femminile della famiglia Fabroni, la contessa Eugenia Caselli, in parte grazie a nuove accessioni come la biblioteca dei Padri Filippini, una sezione di quella dei Padri Francescani di Giaccherino e il più recente lascito dell'avvocato pistoiese Tommaso Gelli del 1917.

Orari di apertura

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