Descrizione
In origine sede del mercato del grano, nel XII secolo fu ribattezzata piazza “dei banchi”, per la presenza dei banchi dei cambiavalute. La piazza fu devastata da un terribile incendio nel 1398 e solo nel Cinquecento fu completato il restauro dei suoi edifici, che incluse la costruzione di una Loggia dei Mercanti, destinata a dare una sede coperta ai banchieri e ai cambiavalute operanti in zona. Dal 1855 divenne la sede della prima Borsa Merci e Valori in Italia. A destra della Loggia, sorge la Chiesa di San Pietro in Banchi, edificata grazie ai proventi derivanti dalla vendita degli spazi sottostanti adibiti ad esercizio commerciale. Progettata nel 1572, nel 1580 il Senato genovese decise di completare la chiesa, dedicandola a Maria Immacolata per adempiere a un voto legato alla fine dell'epidemia di peste del 1579. L’edificio, a pianta centrale, con cupola e tre campanili, presenta una facciata caratterizzata da un porticato a tre arcate con volte a crociera affrescate ed è raccordata alla piazza da uno scalone. L'interno, sontuosamente rivestito in marmo bianco di Carrara, è a navata unica. Notevole è la decorazione a stucco del presbiterio, capolavoro di Marcello Sparzo, raffiguranti le “Storie della Passione”, la “SS. Trinità” e la “Consegna delle chiavi a S. Pietro”. Nella cappella di sinistra, come attesta lo stemma in alto fu fatta costruire dal Senato come voto per la cessazione della peste del 1579, è collocata la tela dell'“Immacolata” (1588), di Andrea Semino , sovrastata da affreschi di Andrea Ansaldo con la “Storie della Vergine” (1630); nelle nicchie alle pareti della cappella le statue dei santi Giovanni Battista e Giorgio (patroni della Repubblica), Sebastiano e Rocco (invocati contro la peste), realizzate da Taddeo Carlone e Daniele Casella. La cappella di destra, dedicata a San Giovanni Battista, ospita la “Decollazione del Battista” (1590), pala di Benedetto Brandimarte e nelle nicchie statue dei santi Stefano, Elisabetta, Zaccaria e Giovanni Evangelista, anch'esse opera del Carlone e del Casella.